È finito già al primo scoglio il sogno di Tom Dumoulin di lottare per le prime posizioni della classifica generale del Giro d’Italia 2022. Il campione olandese, vincitore dell’edizione di cinque anni fa, era arrivato al via della corsa rosa con qualche dubbio per il periodo di inattività e gli alti e bassi psicologici vissuti della scorsa stagione, ma con rinnovate ambizioni e speranze. La cronometro di Budapest di sabato 7 maggio aveva lasciato un’impressione buona, ma non eccezionale, su Dumoulin, che aveva concluso al terzo posto, ma il primo giorno di montagna ha respinto in maniera inappellabile le sue velleità di classifica generale.
Dumoulin respinto dalle montagne del Giro
Per Tom Dumoulin la quarta tappa del Giro d’Italia, quella con l’arrivo sull’Etna, rappresentava un banco di prova determinante per capire quale ruolo recitare nelle tre settimane della corsa rosa. Dopo essere stato per diversi anni uno dei punti di riferimento del gruppo per i grandi giri, il campione olandese ha vissuto un paio di stagioni di grande difficoltà, segnate da una sorta di blackout psicologico e dalla decisione di abbandonare il Ciclismo a inizio 2021.
Dumoulin è poi tornato a correre, regalando ancora qualche sprazzo di classe, come il titolo nazionale a cronometro e soprattutto la medaglia d’argento alle Olimpiadi, ma la sua credibilità come uomo da grandi giri ha cominciato a vacillare.
Il corridore della Jumbo-Visma non ha preso parte a nessuna corsa a tappe di tre settimane nella scorsa stagione, ripresentandosi quest’anno al via del Giro d’Italia per cercare di riprendersi quel posto di pretendente alla maglia rosa che occupava una volta.
‘Non sono stati chilometri divertenti’
L’avvio è stato interessante, ma non del tutto convincente, con il terzo posto nella cronometro di Budapest, una prova in cui nei suoi anni migliori dominava la scena.
Il primo confronto con l’alta montagna, la quarta tappa con l’arrivo sull’Etna, è stato però impietoso con Tom Dumoulin. Il corridore olandese si è staccato nelle fasi centrali della scalata al vulcano siciliano ed ha raggiunto il traguardo con oltre sei minuti di ritardo dal gruppo degli uomini di classifica, con Carapaz e Yates.
Subito dopo l’arrivo Dumoulin non ha nascosto tutta la sua delusione, se non rassegnazione. “Ho lavorato duro per questo, proprio come sempre. Il mio corpo non reagisce più come voglio. Non ho più la forza che avevo qualche anno fa. Non posso nemmeno dire di cosa si tratta. Non sono stati chilometri divertenti” ha aggiunto uno scoraggiato Dumoulin.
La tappa è stata molto negativa non solo per Dumoulin, ma per l’intera Jumbo-Visma. Anche Tobias Foss e Sam Oomen, le opzioni alternative del team olandese per centrare un buon piazzamento in classifica generale, hanno ceduto nettamente sulla salita finale, raggiungendo l’arrivo con oltre due minuti di distacco dal gruppo di Carapaz e Yates.