Pochi giorni dopo la conclusione del Giro d'Italia, il Ciclismo azzurro si è già rimesso in moto con il Giro dell'Appennino, ed ora con la Adriatica Ionica Race. La corsa a tappe ideata da Moreno Argentin è scattata il 4 giugno da Tarvisio e si concluderà mercoledì 8 ad Ascoli Piceno.

Per questa prima frazione, la AIRace ha proposto un tracciato tutto in Friuli, con arrivo a Monfalcone dopo un finale caratterizzato da alcuni saliscendi. La corsa è stata molto movimentata ed è sfuggita al controllo dei velocisti che hanno visto fuggire via un gruppetto di cinque corridori, battuto allo sprint da Christian Scaroni.

Adriatica Ionica, quattro continental in fuga

La Adriatica Ionica Race è tornata quest'anno con un programma più ampio rispetto alla scorsa edizione, con una tappa in più - cinque anziché quattro - e la discesa fino nelle Marche per la conclusione della corsa. L'avvio è stato con una frazione tutta friulana (da Tarvisio a Monfalcone) con una prima parte in leggera e costante discesa e un finale caratterizzato dalla salita di San Michele del Carso e altri saliscendi più leggeri.

Purtroppo l'organizzazione della competizione è riuscita a mettere insieme un cast piuttosto scarno, con un solo team World Tour, la Astana, e tante squadre continental.

Quattro ragazzi di team continental hanno animato la prima parte della tappa: Matteo Donegà (Cycling Team Friuli), Federico Burchio (Work Service Vitalcare Vega), Matteo Zurlo (Zalf Euromobil Fior), Adriano Brogi (Giotti Victoria Savini Due).

Il gruppo, spinto soprattutto dalla Bardiani e dalla Astana, intenzionate a portare allo sprint Modolo e Gazzoli, ha tenuto in pugno la situazione, andando a riprendere i fuggitivi ad una ventina di chilometri dall'arrivo, all'imbocco della salita di San Michele del Carso.

Niente volata, vince Scaroni

La Bardiani ha continuato ad imporre un ritmo elevato in salita, ma in vista del Gpm è stato uno scatto di Paul Double (MG Kvis) a portare via un gruppetto comprendente anche Edoardo Zardini (Drone Hopper), Luca Covili (Bardiani CSF) e Veljko Stojnic (Team Corratec).

Covili non ha però collaborato, proteggendo le possibilità di Modolo per lo sprint a ranghi compatti. Il gruppo, pilotato soprattutto da Eolo e Nazionale Italiana, è riuscito a rientrare a sei chilometri dall'arrivo, ma un rallentamento ha favorito una nuova serie di scatti.

È partita così una nuova fuga con Filippo Zana (Bardiani CSF), Christian Scaroni (Nazionale Italiana), Riccardo Lucca (Work Service), Raul Garcia Pierna (Kern Pharma) e Mikel Iturria (Euskaltel Euskadi).

Il gruppo stavolta non è riuscito a reagire, anche a causa del livello tecnico non eccezionale della corsa, e i fuggitivi hanno avuto via libera per giocarsi la tappa. Pur non collaborando pienamente, ma tra scatti e controscatti, i cinque battistrada hanno preso un vantaggio rassicurante e nel finale Scaroni ha approfittato di un tentativo di Garcia Pierna per farsi lanciare perfettamente verso lo sprint e la vittoria.

Il 24enne bresciano è andato a vincere davanti a Zana e Garcia Pierna, con Lucca e Iturria a seguire, mentre Davide Persico ha battuto Matteo Malucelli nella volata per la sesta piazza.

Da ricordare che Scaroni è uno dei corridori rimasti senza squadra dopo la chiusura della Gazprom.

La nazionale sta dando la possibilità a Scaroni e compagni di partecipare ad alcune corse con la maglia azzurra, proprio come sta accadendo alla Adriatica Ionica Race dove sono presenti anche Malucelli e Carboni.

La competizione proseguirà domenica 5 giugno con la seconda tappa, la più impegnativa, che prevede l'arrivo sul Monte Grappa. Particolarmente atteso è Lorenzo Fortunato, vincitore un anno fa della corsa e ancora tra i principali favoriti.