È stata la giornata della rinascita di Bob Jungels sulle strade del Tour de France. Il corridore lussemburghese era finito in un tunnel che pareva senza uscita a causa di una serie di problemi di salute ma, dopo tanto penare in fondo al gruppo, è riuscito a dare una svolta alla sua carriera. Dopo due stagioni di continue difficoltà, Jungels ha risolto i suoi problemi e dato i primi segnali di ripresa nelle corse delle ultime settimane, fino a ritrovare oggi il successo nella nona tappa del Tour. La corsa, la prima frazione sulle Alpi, si è decisa con una fuga da lontano, della quale il lussemburghese della AG2R si è avvantaggiato scalando in solitudine la salita più impegnativa della giornata, Pas de Morgins, per completare l'impresa sul traguardo di Chatel.
Pogacar ha controllato la corsa grazie al lavoro della squadra, per poi finire in volata senza riuscire, tuttavia, a sorprendere Vingegaard.
Tour, ancora van Aert in fuga
La nona tappa del Tour de France proponeva il primo, vero percorso da alta montagna della corsa. I corridori hanno affrontato il Col de Mosses, il Col de la Croix e il Pas de Morgins, ascesa di una quindicina di chilometri al 6%. Anche oggi la partenza è stata veloce e con diversi scatti. Solo dopo una quarantina di chilometri ha iniziato a delinearsi la situazione. In due diversi scaglioni sono partiti dal gruppo 21 corridori che si sono riuniti al comando. Di questi anche tanti big, tra cui Wout van Aert, oltre a Thibaut Pinot, Warren Barguil, Rigoberto Uran, Jonathan Castroviejo, Luis Leon Sanchez e un compagno della maglia gialla, Brandon McNulty.
La UAE ha preso il comando del gruppo, dimostrando di essere una squadra all'altezza di Pogacar, e tirando per tutta la giornata.
Fiammata finale di Pogacar
Il Col de la Croix ha spezzettato la fuga, con Bob Jungels che ha deciso di tentare l'avventura solitaria, visto il controllo imposto dalla UAE anche a causa della presenza di Uran, distante tre minuti in classifica.
Il lussemburghese se ne è andato tutto solo sfruttando le sue doti di passista nel lungo tratto pianeggiante verso la salita di Pas de Morgins e poi tenendo un ritmo forte e regolare sull'ascesa più dura della corsa. Gli altri fuggitivi sono sembrati arrendersi, ma verso metà salita Thibaut Pinot si è risvegliato partendo all'inseguimento.
Il francese ha rimontato forte nel tratto più impegnativo del Pas de Morgis, ma Jungels ha rilanciato con forza negli ultimi chilometri più facili, difendendo una trentina di secondi di vantaggio. Il lussemburghese ha così visto materializzarsi il successo dopo la discesa e la breve risalita verso il traguardo di Chatel, dove ha messo fine a due anni di difficoltà.
🤯 @BobJungels rode incredibly to a solo win after resisting the chasers
🎬 Relive the final KM
🤯 @BobJungels réalise un numéro en solitaire et résiste jusqu'au bout au retour des poursuivants !
🎬 Revivez le dernier KM#TDF2022 | @Continental_fr pic.twitter.com/Q9KW6PemnJ
— Tour de France™ (@LeTour) July 10, 2022
Pinot ha invece ceduto nel finale, superato anche da Castroviejo e Verona, ed è arrivato al quarto posto.
Il gruppo degli uomini di classifica è rimasto sempre dietro al ritmo della UAE, finché, in vista del traguardo, Tadej Pogacar ha piazzato una la volata. Vingegaard è però stato pronto e reattivo a reagire, ed ha tagliato il traguardo in scia alla maglia gialla, con gli altri attardati di tre secondi. Nel gruppo principale è mancato Aleksandr Vlasov, rimasto attardato di una trentina di secondi e probabilmente ancora sofferente per una caduta di qualche giorno fa, ma soprattutto Dani Martinez. Il colombiano della Ineos si è staccato sulla salita di Pas de Morgins ed è arrivato con un quarto d'ora di ritardo. La Ineos, partita con tre possibili opzioni per la classifica, resta così con la coppia Thomas-Yates. La nuova classifica vede Pogacar saldamente in giallo, con 39'' su Vingegaard e 1'17'' su Thomas.