Il Tour de France si sta affacciando alla sua terza e decisiva settimana di corsa, e la lotta per la maglia gialla finale promette altre sei tappe di spettacolo entusiasmante, livello tecnico stellare e possibili colpi di scena. La corsa osserva oggi il suo terzo ed ultimo giorno di riposo, e in questo momento di pausa è emersa una storia che sembra arrivare dal Ciclismo di una volta, quando le alleanze trasversali in mezzo al gruppo erano all'ordine del giorno. Geraint Thomas ha rivelato che Tadej Pogačar ha cercato di stringere un patto con lui e la Ineos nelle fasi iniziali della quattordicesima tappa, quella che sabato scorso ha portato il Tour a Mende.

Thomas: 'Vingegaard non si è fatto prendere dal panico'

La tappa numero quattordici era partita con diversi tentativi di fuga e anche Tadej Pogačar ha provato ad approfittare di questo momento di intensa battaglia per cogliere di sorpresa la maglia gialla Jonas Vingegaard. Il campione sloveno si è inserito in un folto gruppo in cui si è ritrovato marcato stretto da Wout van Aert, mentre Vingegaard ha recuperato in un secondo momento riportandosi sulla testa della corsa e annullando di fatto questa azione.

Geraint Thomas ha raccontato di aver corso in maniera conservativa anche in questa fase così spumeggiante della corsa. "Nella prima salita ho visto scattare Pogačar e io ero abbastanza indietro.

Vingegaard non si è fatto prendere dal panico, ma è scattato. Ho pensato che quando sarebbero stati insieme non avrebbe collaborato con lui. Sono riuscito a rimanere a ruota, a farmi guidare da altri corridori per rimontare un po' alla volta e tornare davanti, come ho fatto un po' per tutta la corsa" ha raccontato il gallese della Ineos.

'Con quei due là davanti è dura'

In questi frangenti, Pogačar ha cercato di stringere un'alleanza con la Ineos per cercare di lanciare una nuova fuga e lasciare indietro la maglia gialla. Geraint Thomas ha raccontato che il campione sloveno lo ha avvicinato durante la corsa. "Tadej è venuto da me e mi ha detto che la Jumbo Visma era in difficoltà" ha rivelato il corridore gallese, che però si è disinteressato del patto proposto dal leader della UAE, non trovandolo vantaggioso dal punto di vista strategico.

"Ho pensato che saremmo scattati tutti, che ci saremmo ritrovati davanti con tutti gli uomini di classifica e non sarebbe cambiato nulla" ha spiegato Geraint Thomas.

Il corridore della Ineos, terzo in classifica dietro a Vingegaard e Pogačar, non ha però escluso che in quest'ultima settimana di Tour de France ci possano essere degli interessi comuni. "Vedremo come si svilupperà la corsa. Non credo che Pogačar mi chiamerà la sera prima per pianificare qualcosa, ma se succede per strada, succede" ha risposto Thomas, che si è detto soddisfatto per il risultato che sta maturando. "Con quei due là davanti è dura, ma è bello essere davanti agli altri. Guardo davanti ma devo essere consapevole di chi c'è dietro" ha commentato il vincitore del Tour 2018.