L'attesa sfida diretta tra Tadej Pogačar e Jonas Vingegaard non ha deluso le aspettative. Dopo la cronosquadre vinta dalla Jumbo-Visma, la quarta tappa della Parigi-Nizza, con l'arrivo sulla salita di La Loges des Gardes, ha messo di fronte i duellanti dell'ultimo Tour de France. Vingegaard ha aperto le ostilità con un primo scatto respinto da Pogačar, che ha poi contrattaccato scoprendo un momento di difficoltà dello scalatore danese. Il fuoriclasse sloveno è andato a vincere la tappa davanti a Gaudu, mentre il vincitore del Tour ha pagato pesantemente l'ultima parte della scalata, in cui si è visto rimontare e staccare da diversi corridori.
🏁 Première arrivée au sommet et première grosse bagarre entre les candidats au général ! 💪
⏪ Revivez le dernier kilomètre.
🏁 First summit finish and first big fight between the GC contenders! 💪
⏪Relive the last kilometre.#ParisNice pic.twitter.com/PF1oBvSgjE
— Paris-Nice (@ParisNice) March 8, 2023
Parigi-Nizza, fuga con sette corridori
Con la quarta tappa la Parigi Nizza è entrata nella parte più difficile del suo percorso. Il tracciato odierno ha proposto 164 chilometri ondulati, ma con l'arrivo in salita a La Loges des Gardes, ascesa di circa sette chilometri con pendenza media sul 7%. Nelle fasi iniziali si sono lanciati in fuga sette corridori: Jonas Gregaard e Anders Skaarseth (Uno-X), Larry Warbasse (AG2R Citroën), il campione olandese Pascal Eenkhoorn (Lotto Dstny), Maurice Ballerstedt (Alpecin-Deceuninck), Lilian Calmejane (Intermarché Circus Wanty) e Hugo Houle (Israel - Premier Tech).
Il gruppo gli ha concesso circa cinque minuti di vantaggio, ma la Ineos e soprattutto la UAE hanno poi impresso un ritmo più sostenuto all'inseguimento, dichiarando le proprie ambizioni per la vittoria di tappa. La corsa è diventata così un'attesa verso la grande sfida sulla salita finale, con Pogačar e Vingegaard al primo confronto in salita dopo il Tour dello scorso anno.
Gli ultimi reduci della fuga sono stati raggiunti in vetta a una salitella a una quindicina di chilometri dall'arrivo, dove Pogačar ha agguantato due secondi di abbuono.
Vingegaard scatta per primo, ma Pogačar fa il vuoto
La UAE dello sloveno ha poi messo ordine al gruppo sulla salita finale, anche se a rompere l'equilibrio è stato un po' a sorpresa Jonas Vingegaard, parso molto sicuro in questa fase della corsa.
Il danese della Jumbo è scattato a quattro chilometri dall'arrivo, provocando la pronta reazione di Pogačar. I due hanno fatto il vuoto in poche pedalate, ma lo sloveno non ha collaborato e il gruppo ha così recuperato. Della situazione ha approfittato David Gaudu. Il francese della Groupama ha colto un momento di calma per guadagnare una ventina di secondi, finché Pogačar è partito all'attacco, trovando un po' impreparato Vingegaard. Il danese è rimasto per un po' a una ventina di metri dal grande rivale, ma non è riuscito a colmare il distacco e ha pagato lo sforzo.
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Tadej Pogačar | UAD.
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Pogačar ha ripreso facilmente Gaudu, ma approfittando della parte finale di salita più facile il francese è riuscito a rimanere agganciato.
Vingegaard invece ha passato un brutto momento negli ultimi due chilometri, in cui è andato in netto affanno e si è visto sorpassare da Gino Mäder, Aurélien Paret-Peintre e Kévin Vauquelin. Gaudu ha provato a contendere la tappa a Pogačar, ma lo sloveno ha accelerato con forza nelle battute conclusive, andando a prendersi di forza questa vittoria pesantissima.
Il fuoriclasse della UAE è parso quanto mai determinato nella ricerca di questo risultato, atteso dal momento della sconfitta rimediata da Vingegaard allo scorso Tour de France. Il danese ha pagato ben 43'' al traguardo, un passivo davvero pesante e inatteso se si pensa anche alla modesta difficoltà della salita conclusiva. A seguire si sono piazzati anche Bardet, Martínez e Simon Yates.
La nuova classifica vede Tadej Pogačar in maglia gialla con 10'' su Gaudu e 44'' su Vingegaard.