Per l'atto di chiusura, la campagna di classiche primaverili del grande ciclismo ha in serbo un'altra sfida stellare. La Liegi-Bastogne-Liegi di domenica 23 aprile preannuncia uno scontro frontale tra i due fenomeni dell'ultima generazione che hanno portato il Ciclismo in una dimensione nuova. Gli equilibri della corsa ruota attorno a Remco Evenepoel, campione del mondo e vincitore della scorsa edizione della Liegi, e Tadej Pogačar, numero uno del ciclismo mondiale e mattatore della primavera di classiche con i successi al Giro delle Fiandre, all'Amstel Gold Race e alla Freccia Vallone.

Il belga e lo sloveno, i due autentici prodigi di questo ciclismo spettacolare e coinvolgente, si sono affrontati poche volte in carriera e mai in questa stagione.

Ciclismo, un Evenepoel da record alla Liegi

Per questo le attese per la sfida della Liegi-Bastogne-Liegi sono particolarmente alte. Già la tradizionale ricognizione del percorso, che molti corridori hanno effettuato giovedì 20 aprile, ha regalato un primo colpo a effetto da parte di Remco Evenepoel. Forse per testarsi o per dare un segnale, il campione del mondo ha affrontato la salita più leggendaria della corsa, La Redoute, e ha poi caricato il file dell'allenamento su Strava. I dati della scalata sono stati eccezionali: Evenepoel ha stabilito il KOM della Redoute, il miglior tempo di ascesa di sempre, con 4 minuti e 14 secondi.

La salita misura un chilometro e 540 metri, e il campione belga l'ha percorsa a una media oraria di 21.9. Il tempo stabilito in ricognizione è circa mezzo minuto in meno rispetto a quello con cui La Redoute fu scalata un anno fa in corsa, quando però fu affrontata con un ritmo regolare nella prima parte.

Evenepoel: 'Non ho paura di Pogačar nemmeno allo sprint'

Dopo la ricognizione Remco Evenepoel ha tenuto una conferenza stampa sulla piattaforma Zoom.

Il campione del mondo è apparso molto sicuro e convinto delle sue possibilità, nonostante i successi in serie messi a segno da Pogačar in questa fase della stagione. "Non sono sorpreso di quello che sta facendo, è normale per lui, è un campione, ha già vinto due volte il Tour de France", ha dichiarato Evenepoel, che ha giocato a carte scoperte e senza pretattica in questi giorni di attesa della corsa. "Mancano due settimane al Giro d'Italia e non posso permettermi di essere all'80% della forma. Sto arrivando al 100%, forse anche al 105%. Sarebbe strano se non fosse così. Il mio obiettivo principale in questo momento è il Giro, ma la Liegi è una grande corsa, è la classica più bella e l'ho vinta l'anno scorso.

È normale esserci, poi da lunedì tornerà a concentrarmi sul Giro", ha dichiarato Evenepoel.

Il campione del mondo ha caricato anche i compagni di squadra con questo atteggiamento spavaldo. "Sulla carta siamo la squadra più forte. Sei dei nostri sette corridori possono vincere la Liegi. L'unico che non può vincere è Pieter Serry perché dovrà tirare nella prima parte della corsa", ha commentato Evenepoel, che ha poi parlato della sfida diretta con Pogačar. Nelle previsioni tattiche della vigilia il belga dovrà per forza cercare di staccare lo sloveno, essendo meno forte allo sprint. Evenepoel ha però ribattuto di sentirsi in grado di battere l'avversario anche in caso di soluzione in volata: "Sarebbe meglio arrivare da soli.

Sarà una corsa di 260 km, potrebbe piovere, una prova di logoramento. Non ho paura di un arrivo allo sprint con Pogačar. Io ho battuto Roglič in Catalogna e Roglič ha battuto Pogačar allo sprint una volta".