La Bora Hansgrohe interrompe un lungo digiuno nella seconda tappa della Volta Paesi Baschi. La corsa di ciclismo iberica, scattata ieri con la vittoria di Ethan Hayter nella frazione inaugurale, ha proposto oggi un percorso movimentato ma non molto selettivo. Sulla salita più dura della corsa è stato Mikel Landa a tentare una coraggiosa ma difficile azione. Il basco è stato ripreso dopo una trentina di chilometri e nel finale il gruppo si è giocato il successo nella discesa verso il traguardo di Leitza. Dopo il forcing di Aranburu, Ide Schelling ha interpretato bene le ultime centinaia di metri, caratterizzate da diverse curve.

Il corridore della Bora si è portato in testa e ha vinto anche grazie a un tracciato che non ha più permesso cambi di posizione e rimonte.

Paesi Baschi, anche Hayter a tirare il gruppo

Per questa sua seconda tappa, la Volta Paesi Baschi ha proposto un percorso di 193 km da Viana a Leitza con tanto dislivello ma senza pendenze particolarmente selettive. La corsa è andata via con una fuga di sei corridori: Javier Romo (Astana Qazaqstan), Jon Barrenetxea (Caja Rural-Seguros RGA), Carlos García Pierna (Equipo Kern Pharma), Txomin Juaristi (Euskaltel-Euskadi), Alan Jousseaume (TotalEnergies) e Jesús Ezquerra (Burgos-BH).

La Ineos ha guidato a lungo il gruppo e, un po' a sorpresa, anche il vincitore di ieri Ethan Hayter si è messo al lavoro insieme ai compagni per fare l'andatura.

La corsa si è assestata a lungo, finchè la situazione è cambiata sull'unica salita veramente impegnativa della tappa, quella di Saldia. L'ascesa al 9%, anche se di appena un paio di chilometri, ha ispirato un primo forcing di Richard Carapaz (EF) e poi un più deciso attacco di Mikel Landa (Team Bahrain Victorius). Lo scalatore basco è riuscito ad evadere e riprendere Romo, Barrenetxea e Jousseaume, ultimi reduci della fuga, guadagnando una quarantina di secondi sul gruppo.

Niente da fare per Landa

Il percorso non si è però rivelato favorevole per il coraggioso tentativo di Landa.

Con ancora più di quaranta chilometri da percorrere dopo il Gpm, e solo un'altra salita molto pedalabile, il basco ha dovuto cedere alla rincorsa del gruppo, ancora guidato a lungo dalla Ineos con l'aiuto della Movistar. A 18 km dall'arrivo Landa è stato così raggiunto. L'ultima difficoltà, l'ascesa di Arkiskil, non ha fatto differenze. Le pendenze sul 3% hanno prodotto un paio di allunghi di Lilian Calmejane (Intermarchè) in compagnia di Abel Balderstone (Caja Rural), e poi di David De la Cruz (Astana Qazaqstan), ma il gruppo è tornato compatto allo scollinamento.

Tutto si è risolto nel finale in discesa, dove Alex Aranburu (Movistar) si è preso qualche rischio riuscendo a spezzettare il gruppo.

Nelle curve finali, però, le posizioni si sono rimescolate. Ide Schelling (Bora hansgrohe) è stato il più abile ad interpretare il percorso, caratterizzato da un ultimo chilometro in discesa, con diverse curve e un brevissimo rettilineo conclusivo. L'olandese ha preso in testa la parte più tortuosa, con Matteo Sobrero (Jayco AlUla) a ruota e il tracciato non ha più permesso sorpassi. La tappa si è così decisa senza un vero sprint, ma con le posizioni definite prima delle curve, con Schelling vincitore su Sobrero e David Gaudu (Groupama).

Il frazionamento del gruppo nella discesa finale ha portato alcuni dei big a perdere terreno. Enric Mas ha chiuso con 11'' di ritardo e Daniel Felipe Martinez con 30''.

Da segnalare anche il ritiro di Pello Bilbao, non partito per un malanno. Schelling, che ha portato la seconda vittoria stagionale alla Bora, è anche il nuovo leader della classifica generale con 4'' su Sobrero e 6'' su Gaudu.