Il Giro d'italia ha regalato un finale di fortissimo impatto emotivo. La corsa rosa si è decisa nella sua penultima giornata, l'attesa cronoscalata al Monte Lussari. Geraint Thomas si è presentato al via in maglia rosa e con 26'' da difendere nei confronti di Primož Roglič. Il gallese della Ineos è sembrato poter gestire il vantaggio nella fase iniziale centrale della corsa, e un episodio sfortunato, un salto di catena in un punto particolarmente ripido della salita, è parso dare il colpo definitivo alle ambizioni di Roglič. Invece, lo sloveno è riuscito a ripartire con nuovo slancio e ad aggredire la parte finale della salita, arrivando con 40'' di vantaggio su Thomas e conquistando così la maglia rosa e la vittoria finale del Giro d'Italia.

Roglic: 'Non lo avevo riconosciuto'

Primož Roglič si è goduto il trionfo al Giro sia nella giornata di sabato, a due passi dal confine con la sua Slovenia, attorniato da una folla esultante, sia nella passerella romana che il 28 maggio 2023 ha fatto calare il sipario sulla corsa rosa. Dopo la tappa e le premiazioni, il campione della Jumbo Visma ha parlato del suo Giro e in particolare di quell'episodio particolare, quasi un segno del destino, avvenuto nella cronoscalata del Monte Lussari. Nel momento del salto di catena, Roglič è stato aiutato da uno spettatore a bordo strada, un uomo robusto che lo ha spinto con particolare energia per fargli riprendere slancio.

Curiosamente, si è poi scoperto che quell'uomo è un grande e vecchio amico di Primož Roglič, un suo ex compagno di nazionale dei tempi in cui il vincitore del Giro d'Italia era un campioncino del salto con gli sci. Il corridore della Jumbo Visma ha raccontato con incredulità questa storia. "Non lo avevo riconosciuto subito, pensavo solo a rimettere a posto la catena e guardavo in basso, gli ho detto: spingi, spingi.

Lui è un uomo grande, Mitja Meznar e faceva parte del quartetto con cui ho vinto il Mondiale juniores di salto con gli sci a Tarvisio nel 2007. È un grande amico, siamo stati compagni di stanza per quattro o cinque anni. Poi ci siamo un po' persi, ma lui viene spesso a vedere le mie corse. Sapevo che da qualche parte doveva esserci, ma non immaginavo che mi avrebbe salvato la crono.

È pazzesco, no? Non gli ho ancora parlato" ha raccontato Primož Roglič.

Ciclismo, la porta aperta per il Tour de France

Al vincitore del Giro d'Italia è stato chiesto anche se questo successo lo ripaga della sconfitta subita nel Tour de France 2020, quando perse la maglia gialla in una situazione simile, in una cronoscalata al penultimo giorno di corsa. "Ogni situazione è nuova, la vita ci pone sempre delle nuove sfide" ha risposto Primož Roglič con la serenità e la leggerezza che lo ha contraddistinto in quest'ultima parte della sua carriera. "Ovviamente stavolta il finale è più lieto, penso di aver imparato da quello che è successo nel Tour 2020. Si diventa più vecchi e più saggi, la vita mi ha già dato tante emozioni positive, e anche negative" ha dichiarato il campione sloveno.

Immancabili, poi, le domande sul futuro e sulla possibile presenza al Tour de France. Roglič non aveva inserito il Tour nel suo programma di corse, ma ha lasciato una porta aperta ad un ripensamento. "Non lo so, tutti sanno che manca nel mio palmares, ma ho già vinto tanto, tutto quello che arriverà in più sarà un bonus" ha replicato Primož Roglič.