Dopo due settimane davvero avare di emozioni, sul Monte Bondone il Giro d'Italia ha finalmente aperto la battaglia per la vittoria finale. La sedicesima tappa della corsa rosa ha visto uscire allo scoperto i grandi favoriti e riportato in maglia rosa Geraint Thomas. Come era preventivabile, Bruno Armirail è crollato sulla salita finale del Bondone, dove a sorpresa ha avuto delle difficoltà anche Primož Roglič. Dopo aver fatto lavorare a lungo la squadra, il campione sloveno non è riuscito a passare all'attacco nel finale, dove invece sono saliti in cattedra João Almeida e Geraint Thomas.

Il portoghese è andato a vincere la tappa, mentre il gallese della Ineos ha ripreso la maglia rosa, anche se Roglič ha limitato il passivo a 25'' e rimane ancora in corsa.

Giro d'Italia, la Jumbo-Visma in testa al gruppo

Passato anche il secondo giorno di riposo, il Giro d'Italia ha spalancato le porte sulla terza settimana di corsa, quella in cui sarà racchiusa tutta la lotta per la vittoria finale. Ad aprire questa sei giorni di fuoco è stato il tappone del Monte Bondone, salita mitica del grande ciclismo, da affrontare al termine di un percorso con anche il Passo Santa Barbara, il Bordala, il Matassone e Serrada.

Nelle fasi iniziali si sono succeduti gli scatti, che hanno portato al formarsi di una fuga con ben 26 unità, tra cui Filippo Zana, Ben Healy, Diego Ulissi e due uomini di medio alta classifica come Paret-Peintre e Haig, distanti quattro e sette minuti dalla maglia rosa. La Jumbo-Visma ha ben presto dichiarato le proprie intenzioni bellicose per questa giornata.

I compagni di Primož Roglič hanno preso la testa del gruppo, non permettendo ai fuggitivi di prendere il largo. La fuga si è assottigliata con il passare delle salite e dei chilometri, imboccando l'ascesa finale al Bondone con ancora tre minuti di vantaggio.

Thomas in rosa, tre corridori in 29''

La Jumbo ha continuato a tirare nella prima parte del Bondone, demolendo il distacco dai battistrada soprattutto con un'intensa azione di Rohan Dennis.

Quando Roglič è rimasto con il solo Kuss, preservato per il gran finale, è arrivata la UAE di João Almeida a completare l'operazione di inseguimento ai fuggitivi e di preparazione all'attacco finale. Il forcing di Jay Vine è risultato decisivo per entrambe le situazioni, lasciando così al comando i soli Almeida, Roglič, Kuss, Thomas e Dunbar, mentre Caruso non è riuscito a replicare a questo violento cambio di ritmo.

Almeida ha poi insistito con una serie di forcing, costringendo Roglič a spendere Kuss per tenere sotto controllo l'azione del portoghese.

Il campione sloveno è sembrato in ottima condizione, pronto a sferrare l'affondo decisivo, ma negli ultimi cinque chilometri ha avuto un'improvvisa flessione. Geraint Thomas si è accorto delle difficoltà del rivale, e ha subito rilanciato raggiungendo Almeida e continuando a spingere a tutta.

Roglič si è affidato all'aiuto di Kuss e grazie anche alle pendenze più modeste della parte finale della salita, è riuscito a contenere i danni per questa imprevista défaillance. Nel finale Almeida ha avuto ragione di Thomas ed è andato a vincere la tappa, la prima per lui in un grande giro, con il gallese di nuovo in maglia rosa. Roglič e Dunbar hanno saputo limitare il passivo a 25'', mentre il gruppetto con Caruso, Rubio, De Plus, Arensman e Kämna ha chiuso a 1'16'', spaccando di fatto in due la classifica rispetto ai corridori in lotta per il podio.

Bruno Armirail ha chiuso la sua inaspettata parentesi in maglia rosa. Il francese si è staccato nella parte centrale della salita ed è arrivato con oltre quattro minuti di distacco.

Con questi risultati la nuova classifica del Giro d'Italia vede Geraint Thomas in rosa con 18'' su Almeida e 29'' su Roglič, mentre Caruso è quarto a 2'50''.