Le condizioni meteo hanno costretto il Giro d'Italia a stravolgere il percorso della tredicesima tappa, quella che oggi avrebbe dovuto portare i corridori da Borgofranco d'Ivrea a Crans Montana. La pioggia battente, la neve in quota e il grande freddo, soprattutto nella lunga discesa, hanno portato l'organizzazione a cancellare la scalata al Gran San Bernardo e spostare la partenza della corsa già in territorio elvetico, dove le condizioni appaiono leggermente migliori. il percorso è stato ridotto a soli 74 chilometri, scattando ai piedi della salita di Croix de Coeur per poi affrontare anche l'ascesa conclusiva a Crans Montana.

Moscon: 'Chi vuole ritirarsi può farlo'

L'accorciamento della corsa è stato richiesto fin da ieri dai corridori, rappresentati dalla loro associazione, il CPA, ma in mezzo al gruppo si sono fatte sentire tante voci diverse e discordanti, anche dettate dalle esigenze personali. Chi pensava di andare in fuga nelle fasi iniziali, per avvantaggiarsi sugli uomini di alta classifica e giocarsi la vittoria di tappa, ha visto frustrata questa strategia. Con il nuovo percorso sembra esserci meno spazio per una fuga e molto più probabilmente la corsa potrà decidersi tra i big della classifica, su tutti Primoz Roglic, Geraint Thomas e Joao Almeida, i tre corridori che occupano il podio virtuale.

L'irlandese Ben Healy si è espresso proprio in tal senso a Eurosport.

"Dobbiamo solo correre. Queste sono le condizioni del Giro, te lo puoi aspettare. Tutti stanno soffrendo. Sarà una corsa dura e breve, che sarà più adatta ai corridori della classifica" ha spiegato Healy, che avrebbe voluto correre la tappa sul percorso originario, così come Gianni Moscon. "È davvero brutto tempo e siamo davvero stanchi, ma per quanto mi riguarda si potrebbe correre.

Se qualcuno vuole ritirarsi, può farlo. Nessuno ci obbliga a fare il corridore" ha dichiarato il trentino della Astana.

Giro d'Italia, Jack Haig: 'Non capisco questo compromesso'

Di tutt'altro parere è stato invece Geraint Thomas, che ha visto cancellata una parte di percorso in cui avrebbe avuto solo da perdere. "Penso che sia una buona decisione, la tappa sarà comunque dura, ma staremo al freddo qualche ora meno.

Penso che sia un buon compromesso. La Croix de Coeur è una salita difficile, e partiamo dall'imbocco. Ci saranno subito molti attacchi, ma non dovremmo complicarci le cose. È importante controllare la prima salita, poi mancheranno ancora 45 chilometri al traguardo. È la prima vera tappa di montagna. Normalmente i corridori di classifica se la dovrebbero contendere, di solito c'è sempre una squadra che vuole tenere unita la corsa. Almeno questo è quello che ci aspettiamo. Io mi sento bene" ha dichiarato Geraint Thomas.

Tra chi avrebbe voluto la tappa sul percorso originario con il Gran San Bernardo e chi si è detto soddisfatto per questo accorciamento, c'è stato anche chi ha chiesto un taglio ulteriore.

Jack Haig si è detto particolarmente preoccupato per la discesa dalla Croix de Coeur. "Il motivo per cui non volevamo fare il Gran San Bernardo era la pericolosità della discesa, e poi perché non c'è tempo di vestirsi in maniera più pesante. Ora partiamo ai piedi della salita per arrivare ad una pericolosa discesa in cui tutti cercheranno di rientrare su chi è davanti a loro. Non capisco questo compromesso" ha dichiarato l'australiano del Team Bahrain.