È stata più una lotta di nervi che di scatti quella che hanno inscenato i duellanti del Tour de France, Jonas Vingegaard e Tadej Pogacar, nella quindicesima tappa della corsa.

La vittoria di giornata si è decisa con una fuga da lontano che ha permesso a Giulio Ciccone di vestire la maglia a pois. Nel finale Wout van Aert ha dato il là a un quartetto di attaccanti, ma le dure rampe della Cote d'Amerands e di Saint Gervais Mont Blanc hanno sancito la netta superiorità di Wout Poels, che è andato a vincere.

Pogacar ha impresso un'andatura sostenuta con la sua UAE nella salita finale, ma è scattato solo nelle ultime centinaia di metri, trovando la pronta replica di Vingegaard, una situazione che ha congelato a dieci secondi la differenza in classifica a favore del danese.

Tour, Ciccone alla conquista dei Gpm

La quindicesima tappa del Tour de France ha proposto un altro tappone di alta montagna su e giù per le Alpi, con la rampa di Cote d'Amerands e la salita di Saint Gervais Mont Blanc nel finale. La corsa è iniziata con diversi tentativi di fuga e alla fine al comando si è formato un gruppo di una quarantina di unità. Tra questi anche un compagno a testa di Pogacar e Vingegaard, rispettivamente Soler e van Aert, oltre a Ciccone, Skjelmose, Alaphilippe, Van der Poel, Martin, Landa, Powless, Pinot e Poels.

La Jumbo Visma oggi ha lasciato un ampio spazio, consegnando la vittoria di tappa ai fuggitivi e lasciando così libero van Aert di fare la sua corsa a caccia del risultato. Nella fase centrale, Ciccone è stato il grande protagonista nella sua caccia alla maglia a pois. L'abruzzese è riuscito a mettere in difficoltà l'avversario diretto Powless e a conquistare punti pesanti sulla Croix Fry che hanno sancito la conquista della maglia.

Sul successivo Col d'Aravis, Marc Soler è partito all'attacco da solo, e Wout van Aert ha consistenza al tentativo dello spagnolo con una decisa progressione in vetta a cui hanno risposto Wout Poels e Krists Neilands. Il quartetto ha guadagnato un buon vantaggio, ma nella successiva discesa si è ridotto a tre unità per la caduta di Neilands.

UAE in forcing sull'ultima salita

Il gruppo ha proseguito dietro l'andatura della Jumbo Visma, finchè la UAE Emirates ha preso il comando delle operazioni negli ultimi dieci chilometri caratterizzati dalla rampa oltre il 10% della Cote d'Amerand e dalla più facile scalata di Saint Gervais Mont Blanc. Al comando, Poels ha fatto valere le sue doti di scalatore per staccare nettamente sia Soler che van Aert, che ha provato a difendersi in agilità ma ha ceduto sempre di più alla distanza.

La UAE ha forzato l'andatura con Majka e Adam Yates, finchè solo Pogacar e Vingegaard sono riusciti a rimanere agganciati. La corsa si è trasformata in una sfida a scacchi, in cui Pogacar ha dato l'impressione, forse volutamente, di non sentirsi al top.

Lo sloveno ha lasciato spazio a Yates, che si è avvantaggiato, ma Vingegaard non ha osato reagire e scoprire il gioco del rivale.

Wout Poels è andato a vincere la tappa con un netto vantaggio su Van Aert e Burgaudeau. Pogacar ha atteso le ultime centinaia di metri, poi ha piazzato il suo scatto ma senza far male a Vingegaard, che ha reagito in maniera incisiva. I due sono così arrivati insieme lasciando invariata la distanza in classifica.

Pogacar: 'Nella crono ci saranno differenze'

Adam Yates è arrivato a 20'', un buon colpo anche in funzione del podio. Carlos Rodriguez è stato anche oggi molto convincente, si è inserito nella lotta approfittando di qualche rallentamento, ma nel finale ha pagato un po' perdendo 38''.

Hindley ha invece passato un'altra giornata negativa, ha perso quasi due minuti e ha visto allontanarsi la corsa al podio che sembra ristretta a Yates e Rodriguez.

In classifica generale Vingegaard ha ancora 10'' su Pogacar, mentre Carlos Rodriguez è a 5'21'' ed è incalzato da Adam Yates a 5'40''. Hindley è sceso al quinto posto a 6'38'' e appare in netto calo dopo la caduta del 15 luglio.

Da segnalare il ritorno in top ten di Guillaume Martin grazie alla fuga odierna.

Nel dopo corsa, Tadej Pogacar si è detto fiducioso per la cronometro con cui il Tour de France ripartirà martedì, dopo il giorno di riposo di domani. "Nella crono ci dovrebbero essere delle differenze, è un percorso che mi piace. Il giorno dopo ci sarà una delle salite più difficili del mondo, il Col de Loze, la conosco bene. Ci siamo stati tre anni fa e non vedo l'ora di tornarci" ha dichiarato il campione sloveno.