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Il caso di Nairo Quintana fa ancora discutere nel mondo del ciclismo. Il corridore colombiano è fermo ormai da un anno, da quando gli è stata notificata la positività al tramadolo in un controllo effettuato durante il Tour de France 2022. Quintana è stato sanzionato con la cancellazione dei risultati ottenuti al Tour, ma il regolamento antidoping gli avrebbe consentito di tornare subito a gareggiare. Nonostante questo, la sanzione ricevuta ha di fatto bloccato la carriera del vincitore del Giro d'Italia 2014. Rotto il rapporto con la Arkéa-Samsic, Quintana non ha più trovato nessun'altra squadra interessata a ingaggiarlo e da un anno si sta allenando senza avere un contratto e senza poter correre.

La particolarità della vicenda capitata all'ex corridore della Movistar è stata evidenziata dal giornalista spagnolo Raúl Banqueri, che ha denunciato come siano stati 57 i ciclisti risultati positivi al tramadolo nella stagione 2022, ma che solo in due hanno subito una sanzione. "Tra i 57 campioni positivi del 2022, solo 2 ciclisti sono stati sanzionati: Nairo Quintana e Mykhaylo Kononenko. Non sappiamo cosa sia successo al resto dei campioni positivi", questo il tweet di Banqueri.

Ciclismo, il caso Quintana

Il caso che ha fatto finire Nairo Quintana in un vicolo cieco è iniziato subito dopo la conclusione del Tour de France 2022. Al colombiano è stata notificata la positività al tramadolo, un antidolorifico che negli anni scorsi risultava piuttosto diffuso nel Ciclismo professionistico.

Questo prodotto è stato a lungo sotto indagine da parte della WADA e dell'Uci, e attualmente le regole antidoping prevedono, in caso di positività, la cancellazione dei risultati ottenuti nella corsa in cui è stato effettuato il controllo, ma nessun periodo ulteriore di squalifica. A Quintana è stato cancellato il sesto posto ottenuto al Tour, ma da allora il colombiano non è più riuscito a correre, nonostante il regolamento della WADA glielo permetta.

Il motivo dell'ostracismo nei confronti di Quintana è il regolamento dell'MPCC, il Movimento per un ciclismo credibile, un'associazione di cui fanno parte molte delle squadre professionistiche. L'MPCC impone ai team associati delle regole più rigide e vieta l'ingaggio di corridori che sono risultati positivi al tramadolo. Per questo, nonostante i risultati ancora competitivi, Quintana non ha trovato nessuna squadra disposta a metterlo sotto contratto e dopo un anno è ancora ai margini del ciclismo.

La vicenda del campione colombiano è ancora più ambigua se si pensa ai dati dei controlli antidoping del 2022. Il giornalista spagnolo Raúl Banqueri ha denunciato la differenza di trattamento tra Quintana e le decine di altri corridori che sono risultati positivi al tramadolo, ma di cui di fatto non si sa niente. Banqueri ha pubblicato una serie di dati che evidenziano quanto fosse diffuso questo prodotto prima del divieto imposto nel 2019.

Nei controlli antidoping effettuati nel 2016 ben 802, il 6.5%, sono risultati positivi al tramadolo.

Questo numero è poi crollato nel 2019, l'anno in cui è entrato nella lista dei prodotti proibiti, quando però i casi sono stati 144.

Nel 2022 sono stati 57 i corridori risultati positivi al tramadolo, ma appena due di questi sono stati sanzionati. Si tratta di Nairo Quintana e Mykhaylo Kononenko. "Non sappiamo cosa sia successo al resto dei campioni positivi", ha denunciato Raúl Banqueri.



Nota di correzione: Questo articolo è stato modificato in data 10 agosto perché le parole di Banqueri si riferiscono al 2022 e nel titolo non era riportato.