Tra un paio di mesi Francesco Moser festeggerà il quarantennale di un evento rimasto nella storia del Ciclismo e non solo. Nel gennaio del 1984, il campione trentino andò all'assalto del record dell'ora, che era stato stabilito da Eddy Merckx undici anni prima. Con una preparazione e dei materiali avveniristici, che hanno segnato uno spartiacque nell'evoluzione del ciclismo, Moser batté per due volte il primato, portandolo fino a 51,151. Ai microfoni di Bicisport, l'ex campione ha ricordato lo scetticismo che accompagnò quell'impresa e la portata storica di tutte le novità introdotte.

"Tutto quello che c'è oggi si può dire che è figlio del record" ha commentato Moser.

Moser: 'Fino a settembre non avevamo fatto niente'

Quando Eddy Merckx, nell'autunno del 1972, stabilì a Città del Messico il nuovo record dell'ora, in molti pensarono che sarebbero passate generazioni e campioni prima che qualcuno riuscisse a superare quel limite. Undici anni dopo, Francesco Moser annunciò di voler battere quel record con un progetto innovativo per il mondo del ciclismo. Grazie ad una collaborazione con l'equipe Enervit, di cui faceva parte anche il professor Conconi, il campione trentino preparò l'assalto al record in modo rivoluzionario, sia per i materiali adottati, tra cui le iconiche ruote lenticolari, che per l'aspetto atletico.

"E' stata l'equipe Enervit che mi ha convinto a provare il record. Nell'estate dell'83, con il dottor Sorbini, Arcelli, Sassi, poi anche Conconi, abbiamo parlato dell'eventualità di provare il record, poi a settembre abbiamo deciso il programma. Ma fino a lì non avevamo fatto niente" ha raccontato Moser, ricordando che il progetto della bici speciale del record, le ruote lenticolari e tutti gli altri particolari rivoluzionari sono stati progettati e realizzati tra settembre e la partenza per il Messico, all'indomani del Natale.

Ciclismo, lo scetticismo per il tentativo di Moser

Moser ha raccontato che il progetto ebbe un forte impatto sui media, sia per la scelta del periodo invernale, in cui non c'erano altri eventi a catalizzare l'attenzione nel mondo del ciclismo, sia per le innovazioni introdotte nel progetto. Il campione ha spiegato però che la stampa era molto scettica sulle possibilità di battere il record di Merckx e sulle scelte di Moser e del suo gruppo di lavoro.

"Tutti dicevano che era impossibile fare il record lontano dalle gare, c'era molto pessimismo, ma si sono dovuti tutti ricredere" ha ricordato con una punta d'orgoglio Francesco Moser, dando al suo record una portata storica nell'evoluzione del ciclismo verso le moderne tecnologie che oggi imperano.

"E' stato anche un grande successo mediatico. Abbiamo introdotto tutte queste innovazioni che ancora oggi si ricordano, perchè tutto quello che c'è oggi si può dire che è figlio del record dell'ora" ha chiosato Francesco Moser.