La terza tappa del Giro di Slovenia, che si è corsa ieri venerdì 14 giugno, si è conclusa con una scia di polemiche. Mentre Giovanni Aleotti andava a conquistare la vittoria con un attacco solitario nella discesa finale, poco più indietro il giovane norvegese Johannes Kulset veniva squalificato per una vicenda molto discussa, anche per il modo in cui è maturata. Il corridore della Uno X è rientrato nel gruppo di testa in discesa, assumendo, secondo i commissari di gara, una posizione in bicicletta non consentita da regolamento. Kulset è stato squalificato, ma ha protestato sostenendo di aver rispettato le regole e che i commissari hanno clamorosamente ammesso di non essere così preparati sul tema.

Kulset: 'Non ho fatto nulla di male'

L'episodio controverso che ha segnato il dopo corsa della terza tappa del Giro di Slovenia è avvenuto nella discesa finale verso il traguardo di Nova Gorica, negli ultimi dieci chilometri di corsa. Dopo l'ultimo Gpm di giornata al comando si era formato un gruppetto molto ridotto, con tra gli altri Domenico Pozzovivo, Ben Healy e Giovanni Aleotti. Poco più indietro un quartetto, con il norvegese Johannes Kulset, stava cercando di recuperare e riagganciarsi. In queste fasi di corsa, in discesa, Kulset è riuscito ad avvantaggiarsi sui compagni d'avventura sfruttando anche una posizione particolarmente aerodinamica e raccolta, e si è riaccodato al gruppo dei battistrada.

L'azione del corridore della Uno X non è sfuggita ai commissari di gara, che al termine della corsa hanno deciso di squalificarlo.

Il regolamento del ciclismo vieta di assumere certe posizioni ritenute pericolose, come usare il manubrio per appoggiare avambracci e polsi e sedersi sul tubo orizzontale del telaio anziché sulla sella. Le immagini non hanno chiarito in modo inequivocabile la regolarità della posizione assunta da Kulset, che è apparsa molto dubbia.

"Sono stato squalificato dopo l'arrivo al Giro di Slovenia per il modo in cui ho corso nell'ultima discesa", si è poi difeso Kulset. "Conosco le regole e non ho fatto nulla di male. Non ho mai toccato il tubo superiore o utilizzato gli avambracci o il petto come punto di appoggio", ha continuato il norvegese, rivelando poi un particolare un po' sconcertante.

"I commissari hanno ammesso di non conoscere le regole, ma non volevano comunque cambiare la decisione sbagliata. Ovviamente non mi è permesso ripartire oggi, ma vorrei le scuse dell'UCI per evitare che qualcun altro venga squalificato ingiustamente in futuro", ha attaccato Kulset.

Aleotti al comando del Giro di Slovenia

Al di là di questo episodio molto discusso, il Giro di Slovenia ha regalato anche delle tappe interessanti e di ottimo livello tecnico.

Nella giornata d'apertura, mercoledì 12 giugno, Dylan Groenewegen ha battuto al fotofinish Alexande Kristoff al termine di una volata molto incerta. Il giorno dopo la corsa è terminata ancora allo sprint, ma il percorso ondulato ha tolto di mezzo alcuni dei velocisti più attesi, a partire proprio da Groenewegen. Dainese ha lanciato la volata, ma si è visto rimontare da Phil Bauhaus, che ha vinto per una manciata di centimetri. Nella terza tappa il Ciclismo italiano ha festeggiato la vittoria di Giovanni Aleotti, che è riuscito ad evadere dal gruppetto dei migliori nella discesa finale verso Nova Gorica.

Aleotti ha conquistato la maglia di leader, che ha difeso oggi nella quarta tappa con arrivo in salita a Krvavec, dove Pello Bilbao ha battuto Double, lo stesso Aleotti, Pellizzari e Pozzovivo. Il Giro di Slovenia si concluderà domani, domenica 16 giugno, con la quinta tappa a Nove Mesto.