Il trionfo totale di Remco Evenepoel alle Olimpiadi di Parigi 2024, con il doppio oro tra gara a cronometro e in linea, ha impreziosito ulteriormente anche il palmares del CT belga Sven Vanthourenhout. In carica dal 2021, quando assunse il doppio ruolo di tecnico del ciclocross e del ciclismo su strada, l'ex corridore ha superato lo scetticismo iniziale e creato un gruppo in grado di far convivere grandi campioni senza le invidie e le spaccature che in passato avevano spesso segnato la storia della nazionale belga. Nella corsa su strada di sabato 3 agosto, Vanthourenhout è stato decisivo per salvare Remco Evenepoel da una foratura a pochi chilometri dal traguardo.

Il tecnico belga ha raccontato di aver disobbedito agli ordini dei commissari di giuria, che gli avevano vietato di superare gli inseguitori, e di essersi riportato appena in tempo in scia a Evenepoel. "E' stata la chiave della corsa" ha raccontato Vanthourenhout.

'Prenderò una bella multa, ma ne è valsa la pena'

L'episodio che ha rischiato di far svanire una medaglia d'oro già virtualmente in mano ad Evenepoel, è avvenuto a circa tre chilometri dall'arrivo della corsa in linea di Ciclismo delle Olimpiadi di Parigi 2024. Ormai solo al comando e lanciato verso la vittoria, il belga ha forato passando su un tratto di pavè. Per sua fortuna, l'ammiraglia con Vanthourenhout, il meccanico e le bici di scorta, era immediatamente al suo seguito e la sostituzione ha richiesto solo pochi secondi.

In realtà, la macchina non sarebbe dovuta essere in quella posizione, come ha raccontato il tecnico belga a fine corsa. "So che non doveva essere fatto, ma non potevo lasciare da solo Remco. Ho ignorato i commissari che mi ordinavano di non superare il gruppo e questa è stata la chiave della corsa", ha dichiarato Vanthourenhout.

Con il gruppo ormai spezzato in più parti, le ammiraglie erano infatti rimaste molto indietro nelle fasi decisive, e i commissari avevano deciso di non permettere loro di tornare sulla testa della corsa. Il tecnico belga ha però fatto finta di niente e si è lanciato all'inseguimento di Evenepoel, raggiungendolo poco prima della fatidica foratura.

"Ci sarà una bella multa per questo, ma ne è valsa la pena. Secondo la regola si può passare solo quando c'è un minuto di distacco tra un gruppo e l'altro. Quando ho preso la decisione non c'era ancora questa distanza, ma andava fatto così. Siamo andati con attenzione, abbiamo superato diversi gruppetti, è stata una corsa ad ostacoli che alla fine si è conclusa bene. Se non fossi stato lì quando ha forato sarebbe stato un disastro. Ignorare gli ordini dei commissari di giuria è stata la decisione migliore della mia carriera", ha commentato Vanthourenhout.

'Remco mi urlava di sbrigarmi'

L'episodio è stato raccontato anche dal meccanico della nazionale belga Kurt Roose, che lavora con Evenepoel anche alla Soudal Quickstep.

"C'era molto stress in macchina, perchè il commissario di giuria si era rifiutato di farci passare. Chiaramente non aveva le stesse informazioni che avevamo noi sul distacco" ha raccontato Roose, che poi è intervenuto velocemente al momento della foratura. "Sono saltato fuori dalla macchina per prendere la bici, che era la prima. Remco era stressato, mi urlava di sbrigarmi", ha aggiunto il meccanico della nazionale belga.

Tutto alla fine si è risolto per il meglio. Evenepoel ha ripreso la sua corsa arrivando sotto la Tour Eiffel senza problemi e Vanthourenhout ha aggiunto un nuovo successo nella sua breve esperienza da Ct della nazionale belga, attirando anche l'attenzione della UAE Emirates, che vorrebbe ingaggiarlo per la prossima stagione.