La Strade Bianche si appresta ad aprire uno dei periodi più intensi ed appassionanti della stagione del ciclismo professionistico, quello delle grandi classiche di primavera. Sabato 8 marzo, Tadej Pogacar, Tom Pidcock e altri campioni si sfideranno in uno dei contesti più suggestivi e spettacolari, quello degli sterrati che tratteggiano la campagna toscana portando fino al traguardo nello scrigno di Piazza del Campo a Siena. In pochi anni, la Strade Bianche ha raggiunto un successo che la rende un evento del tutto unico nel panorama del Ciclismo mondiale, tanto da suggerire ad alcuni la sua promozione a sesta classica monumento del ciclismo.
Le strategie di RCS Sport, che dalla passata edizione ha indurito e allungato notevolmente il percorso, hanno però spaccato le opinioni nel gruppo del ciclismo, che fino ad allora tesseva solo le lodi della corsa. Secondo alcuni corridori e tecnici, con questo cambio di percorso, l'organizzazione ha iniziato a rompere un giocattolo che sembrava già perfetto. "È un peccato per il pubblico che abbiano reso la corsa più dura, perchè sarà più prevedibile", ha commentato Maarten Wynants, Ds della Visma Lease a Bike.
Wynants: 'Così la corsa è più prevedibile'
Dall'edizione 2024, la Strade Bianche ha un percorso più lungo e più difficile. Il chilometraggio ha oltrepassato per la prima volta i 200 km e nel finale è stato inserito un circuito con un doppio passaggio dai tratti di sterrato di Colle Pinzuto e Le Tolfe.
Questo ha allontanato dal traguardo il settore di Monte Sante Marie, solitamente punto chiave della corsa, con l'effetto di creare una netta selezione già nelle fasi centrali.
Per questa edizione 2025, RCS Sport ha insistito su questa strategia, inserendo nel finale un altro paio di tratti di sterrato aggiuntivi. Secondo Maarten Wynants, tecnico della Visma Lease a Bike, questa nuova conformazione del percorso ha rovinato la particolarità della Strade Bianche, il suo essere adatta a tanti tipi diversi di corridori.
"Forse avevano paura di una volata di gruppo" ha dichiarato il tecnico olandese con un po' di ironia. "Dopo la fuga solitaria di ottanta km della scorsa edizione, quest'anno hanno aggiunto dei settori in più. È un peccato per il pubblico che abbiano reso la corsa ancora più dura, perchè sarà più prevedibile", ha continuato Wynants.
Il tecnico della Visma ha evidenziato come queste scelte di percorso che sorridono agli scalatori hanno portato molti campioni da classiche, su tutti Wout van Aert e Mathieu Van der Poel, a rinunciare alla Strade Bianche. "La conseguenza di questo percorso è quella, spetta all'organizzazione trarre le dovute conclusioni", ha spiegato Wynants.
Hirschi: 'La Strade Bianche è diventata una corsa da scalatori'
Anche Marc Hirschi, uno dei corridori che proveranno a contendere il successo al favoritissimo Tadej Pogacar, si è espresso in sintonia con Wynants. "Sta diventando sempre di più una classica per scalatori" ha commentato il campione svizzero. "Ogni anno la corsa diventa più lunga e più dura e il finale si apre prima.
Con tutto questo dislivello è davvero fatta su misura per gli scalatori. Io sono più uno scattista, ma dipende anche dalla mia forma", ha aggiunto Hirschi.
Lo stesso pensiero è stato espresso anche dai uno dei veterani del gruppo, Bauke Mollema. "Mancano tanti grandi nomi, come Evenepoel, Roglic o Van der Poel. Questo è un peccato per il pubblico, perchè penso che gli appassionati preferirebbero vedere sempre una battaglia tra i più forti", ha commentato il corridore olandese.