Tadej Pogačar farà il suo debutto alla Parigi-Roubaix. La UAE Emirates ha confermato la notizia che circolava da settimane nel mondo del ciclismo, da quando il campione del mondo aveva pubblicato sui social il video della sua ricognizione sul percorso della classica più massacrante e spietata del calendario. L'irruzione di Pogačar alla Roubaix non è un fulmine a ciel sereno, ma rappresenta una novità epocale per il Ciclismo moderno, perché rompe i cardini della specializzazione che impera da alcune generazioni. Sono passati oltre trent'anni da quando un vincitore del Tour de France ha corso per l'ultima volta la Roubaix (LeMond nel 1991), e Pogačar si avvia a questo appuntamento storico con l'ambizione di vincere.

Il suo Ds Fabio Baldato, che da corridore salì sul podio della Roubaix, ha spiegato a WielerFlits che i materiali attuali daranno una mano a un peso leggero come Pogačar, e che la decisione su questo cambio di programma è stata presa solo negli ultimi giorni. "Dopo la Sanremo ci sono state delle discussioni tra Pogačar e la dirigenza del team", ha raccontato Baldato.

'La parola finale spettava alla dirigenza'

Il programma iniziale di Tadej Pogačar per questa parte della stagione prevedeva la partecipazione alla E3 Saxo Classic del 28 marzo e alla Gand-Wevelgem del 30 marzo. Il campione del mondo avrebbe poi dovuto correre il Giro delle Fiandre e il trittico delle Ardenne per concludere la sua primavera di classiche del nord.

Invece, la UAE ha annunciato che Pogačar non correrà né la E3 né la Gand, ma che dopo il Fiandre del 6 aprile farà l'attesissimo debutto alla Parigi-Roubaix del 13 aprile.

Fabio Baldato ha raccontato che l'idea di correre la Roubaix è nata quasi per caso, quando Pogačar ha fatto la ricognizione del percorso del Giro delle Fiandre.

"Inizialmente non era in programma. Avevamo pianificato una ricognizione per il Fiandre, ma eravamo in zona e voleva vedere da vicino il percorso della Parigi-Roubaix. Fu solo dopo questa ricognizione che iniziò a pensare alla sua partecipazione. Aveva già detto un paio di volte 'vorrei fare la Parigi-Roubaix, perché non quest'anno?', ma questo è tutto.

Non avevamo fatto nessun piano in quel momento", ha raccontato Baldato, spiegando che la decisione definitiva è stata presa negli ultimi giorni.

"Dopo la Milano-Sanremo ci sono state delle discussioni tra Pogačar e la dirigenza della squadra. La notizia era nell'aria da tempo, naturalmente. Sapevamo che Tadej voleva partecipare a questa corsa e volevamo supportarlo nelle sue idee. Ma la parola finale spettava alla dirigenza, a Mauro Gianetti e Matxin Fernández", ha raccontato il tecnico della UAE.

Baldato: 'Il peso non è uno svantaggio'

Pur consapevole che la Roubaix sia una corsa del tutto speciale e diversa da ogni altra, Fabio Baldato non vede preclusioni a una vittoria di Tadej Pogačar già in questo debutto.

Con i suoi micidiali tratti di pavé, la Roubaix ha sempre avvantaggiato corridori di una certa stazza, ma il tecnico della UAE è convinto che anche un corridore leggero come il campione del mondo possa competere alla pari con i più forti.

"Il peso non credo sia uno svantaggio, di sicuro non con le nuove bici e ruote di oggi. E poi: Tadej sa anche come guidare sul pavé. Tadej non è solo molto forte, ma anche molto abile con la bici. Questo è importante per una gara come la Parigi-Roubaix. Può vincere? Perché no? Non partirebbe se non pensasse di poter vincere", ha commentato Baldato.