I mondiali di hockey su ghiaccio questa domenica 25 maggio hanno vissuto la giornata conclusiva con la disputa delle finali per il primo e il terzo posto che si sono giocate alla Avicii Arena di Stoccolma. Nella gara decisiva per il titolo gli Stati Uniti hanno avuto la meglio sulla Svizzera per 1 a 0 dopo un tempo supplementare e si sono quindi laureati campioni del mondo. Il terzo posto se lo è aggiudicato la Svezia che ha superato la Danimarca per 6 a 2.
La finale per il terzo posto dei mondiali di hockey su ghiaccio
L’inizio del primo periodo è all’insegna dell’equilibrio con le due contendenti che si equivalgono.
La delusione per aver mancato la finalissima dei mondiali di hockey su ghiaccio è palpabile e la partita stenta a decollare con poche occasioni da rete da entrambe le parti. Dopo la metà della frazione i padroni di casa cominciano a imporre il proprio gioco e vanno vicini alla marcatura in un paio di occasioni ma il portiere danese Dichow risponde presente e sventa le minacce. La parte finale del tempo scorre via senza particolari sussulti e le squadre vanno al riposo sul parziale di 0 a 0.
Nel secondo periodo la formazione svedese entra sul ghiaccio con l’intento di sbloccare il punteggio e costringe la Danimarca sulla difensiva. Al quarto minuto è Raymond che tira a botta sicura ma a portiere battuto il disco si stampa sul palo.
E’ il preludio al goal che giunge al sesto minuto per merito di Backlund che insacca da distanza ravvicinata. Gli ospiti non riescono a reagire e al decimo è ancora Backlund a mettere a segno la seconda rete personale con un bel diagonale. Il tempo si chiude con la terza rete dei padroni di casa realizzata da Johansson con un tap-in sottomisura.
Nella terza frazione dopo 3 minuti la Svezia segna la quarta rete con Raymond al termine di un rapido contropiede solitario. Passano soltanto 20 secondi ed è Olesen ad accorciare le distanze per la Danimarca con un tiro dalla distanza. I biancorossi ci credono e al sesto riducono ulteriormente le distanze con la rete di Ehlers. Al nono la Svezia ristabilisce le distanze con Johansson che conclude al meglio una fase di superiorità numerica e a 5 minuti dalla fine Zibanejad porta a 6 le reti per i padroni di casa.
La finalissima si decide al tempo supplementare
La partita inizia subito a gran ritmo con rapidi capovolgimenti di fronte. I protagonisti della prima fase della gara sono i portieri che riescono abilmente a sventare i tentativi degli attaccanti avversari. Verso metà tempo è l’estremo difensore statunitense Swayman che, con la sua formazione in inferiorità numerica, compie 3 prodezze per mantenere la sua porta inviolata. Nella seconda parte del tempo gli elvetici ci provano in tutti modi ma il fortino della squadra nordamericana regge e si va al riposo con le reti inviolate.
Non cambia il copione nel secondo periodo dove le due formazioni si affrontano a viso aperto cercando in continuazione di superarsi.
In avvio è la Svizzera che cerca maggiormente la porta avversaria ma Swayman è sempre attento nel fermare gli attacchi degli elvetici. Al sesto lo statunitense Nazar parte solo verso la porta e Fora è costretto a fermarlo con il fallo da rigore. Si incarica della battuta Garland che però si fa ipnotizzare da Genoni che riesce a ribattere il tiro. La grande occasione sprecata dà la carica agli Stati Uniti che prendono in mano il comando delle operazioni e ci provano in tutti i modi trovando però sulla loro strada l’estremo difensore elvetico in vena di prodezze.
In avvio di terzo periodo è ancora l’estremo difensore svizzero ad essere protagonista. Al nono minuto ci prova la Svizzera ma il tentativo in diagonale da sinistra colpisce il palo con Swayman comunque sulla traiettoria.
Con il trascorrere del tempo il ritmo cala notevolmente e le due squadre tendono a non rischiare di subìre una rete che potrebbe compromettere la conquista dei mondiali di hockey su ghiaccio. Al tredicesimo clamorosa occasione per gli Stati Uniti con Genoni che sembra superato ma un difensore riesce a rinviare il disco prima che entri in porta. È l’ultima emozione dei tempi regolamentari che si chiudono sullo 0 a 0.
Il tempo supplementare della finalissima dei mondiali di hockey su ghiaccio, giocato con la regola del golden goal, si apre all’insegna dell’equilibrio ma passano solo 2 minuti e Thompson riesce finalmente a superare Genoni e a consegnare agli Stati Uniti il titolo di campione del mondo.