L'esplosione di una generazione di campioni arrivati al top non appena passati professionisti, ha portato il mondo del ciclismo a cercare i protagonisti del futuro in età sempre più giovane. Fenomeni come Tadej Pogacar, Remco Evenepoel o Mathieu Van der Poel hanno creato uno straordinario interesse per il ciclismo, ma portato anche a storture ed eccessi che stanno condizionando l'attività nelle categorie giovanili. L'ex corridore Luis Pasamontes, in gruppo tra il 2003 e il 2012, ha denunciato che oggi i ragazzini che praticano il ciclismo sono sottoposti ad allenamenti e metodi esasperati, come se fossero già dei professionisti, tutto con il benestare di famiglie e squadre, desiderose di trovare il nuovo Pogacar.

"I ragazzi di 13 anni si allenano per 200 chilometri e fanno ritiri in altura" ha scritto Pasamontes sui suoi spazi social.

'Ragazzini come pro, tutto approvato da squadre e genitori'

L'evoluzione dei metodi di allenamento, sempre più scientifici e tecnologici, che ha caratterizzato il ciclismo professionistico negli ultimi anni, si sta allungando in maniera sinistra e preoccupante anche sul settore giovanile. Strumenti come i misuratori di potenza e figure come nutrizionisti e manager sono entrati in un mondo in cui si dovrebbero vedere solo dei ragazzini che si divertono con le proprie biciclette. La tendenza sta mportando questa realtà a punti sempre più estremi, scendendo dalle categorie under 23 a quelle di juniores e allievi, e sembra non conoscere una fine.

L'ex professionista spagnolo Luis Pasamontes ha denunciato che ormai anche gli esordienti vivono la vita del corridore professionista, e che tutto viene sostenuto da famiglie e squadre. "Ragazzini di 13 anni fanno allenamenti di 200 km e ritiri in altura, tutto promosso dalle loro squadre" ha scritto l'ex corridore sui social. "Naturalmente tutto è approvato anche dai genitori" ha aggiunto Pasamontes, sostenendo che questo approccio è pericoloso e inutile, portando i ragazzi ad esaurire prima del dovuto ogni margine di crescita.

"Essere i migliori nelle categorie giovanili non equivale a fare le cose bene. Lo denuncerò. Non capisco niente del ciclismo" ha scritto Pasamontes.

La carriera di Pasamontes nel ciclismo

Classe '79, asturiano, Luis Pasamontes è stato ciclista professionista dal 2003 al 2012. Ha corso per Relax, Unibet e Caisse d'Epargne, diventata poi Movistar. Ha vinto solo due corse minori, una tappa al Giro di Vallonia e il Memorial Galera - Ciudad de Armilla. Pasamontes è stato soprattutto un ottimo gregario, impegnandosi al fianco di campioni come Alejandro Valverde e Joaquim Rodriguez.

Si è ritirato nel 2012, ma si occupa ancora di ciclismo come opinionista e collaboratore di riviste del settore.