Jonas Vingegaard non si è nascosto nelle giornate di vigilia della Vuelta Espana di ciclismo, che parte da Torino sabato 23 agosto. Il campione danese è unanimemente considerato il principale favorito per la vittoria della classifica generale e in molti si attendono un suo successo netto e facile. Nelle rituali conferenze stampa che precedono la partenza della corsa, Vingegaard si è mostrato molto motivato e ha spiegato che qualsiasi risultato diverso dalla vittoria sarebbe da considerare una delusione. Il corridore della Visma è tornato a parlare anche del Tour de France e delle analisi che il team ha fatto in queste settimane.

Vingegaard ha ricordato di aver accumulato gran parte del ritardo da Pogacar in due sole tappe, la cronometro di Caen e l'arrivo in salita a Hautacam, due giornate no a cui è stata cercata e trovata una motivazione.

'Una giornata no può sempre succedere'

A fine Tour de France, il distacco tra Tadej Pogacar e Jonas Vingegaard è stato di 4'24''. La differenza tra i due è stata scavata soprattutto nella prima metà di corsa, tra la cronometro di Caen e la prima tappa di montagna, con l'arrivo a Hautacam. Nella prova contro il tempo, Pogacar ha guadagnato ben 1'05'', un risultato in netta controtendenza rispetto a quanto visto poche settimane prima al Delfinato. A Hautacam, lo sloveno ha allungato in maniera devastante, rifilando al rivale 2'10'', un colpo che ha di fatto già chiuso la contesa per la maglia gialla.

In queste due giornate, Vingegaard ha accumulato tre quarti del ritardo finale, anche se questo, oltre alle prestazioni negative del danese, potrebbe essere il frutto di una situazione ormai acquisita che ha consigliato a Pogacar un approccio più prudente.

Vingegaard ha raccontato che con la squadra ha cercato un motivo a queste due prove sottotono. "Pensiamo di aver capito perchè ho avuto quelle giornate no. Ma lo terremo segreto. Non avrò mai più una giornata no? Può sempre succedere, anche se speriamo di no" ha dichiarato il corridore della Visma.

'La UAE ha un'ottima squadra, ma noi abbiamo un piano'

Vingegaard si è detto pronto a prendere la guida della squadra e il suo ruolo di principale favorito.

"Sono qui per vincere la Vuelta, questo è chiaro. Solo se ci riuscirò, questa corsa sarà un successo per la squadra" ha commentato il danese, ricordando però che in un grande giro ci sono in gioco molte variabili e mille insidie. "Alla Vuelta di due anni fa, per esempio, mi sono ammalato all'inizio della gara. Fortunatamente, man mano che la gara proseguiva, le mie condizioni sono migliorate sempre di più e alla fine ho raggiunto il mio livello normale. Speriamo di non ammalarmi di nuovo come allora, ma una cosa è certa: conta solo la vittoria" ha raccontato Vingegaard.

Il due volte vincitore del Tour ha spiegato di essersi allenato in quota ad Annecy, sulle Alpi Francesi. "Sono rimasto lì per due settimane, è un ambiente che apprezzo molto" ha raccontato Vingegaard, che vede nella UAE di Almeida e Ayuso i principali avversari. "Hanno un'ottima squadra, ma noi abbiamo un buon piano. Qual è questo piano? Ovviamente non ve lo diremo. Ho sicuramente in mente alcune tappe" ha concluso Vingegaard.