Johan Museeuw, ex campione del mondo e icona del ciclismo belga, ha espresso delle preoccupazioni sulla gestione degli impegni di Tadej Pogačar, il dominatore del ciclismo mondiale. In un’intervista a 'La Dernière Heure', Museeuw ha avvertito Pogačar dei rischi di un sovraccarico dovuto agli eventi fuori stagione, simili a quelli che si sono tenuti di recente a Gran Canaria. Secondo Museeuw, questo periodo dell’anno dovrebbe essere un momento cruciale per il riposo mentale e fisico, essenziale per ogni atleta d’élite. L'ex campione ha ricordato che Peter Sagan declinò anche a causa degli stress per le tante attività tra eventi e sponsor, e teme che Pogačar corra lo stesso rischio.
Museeuw: 'Anche quando sei al top hai bisogno di riposo'
Il riferimento di Johan Museeuw a Peter Sagan non è casuale. Il ciclista slovacco, per anni personaggio da copertina del ciclismo mondiale, vincitore di tre maglie iridate e sette verdi del Tour de France, ha vissuto una fase di stagnazione nell'ultima parte della sua carriera, facendo sorgere interrogativi sull'equilibrio tra vita agonistica e vita personale.
"Secondo me, questo periodo dovrebbe essere principalmente una pausa mentale", ha detto Museeuw nell'intervista rilasciata a "La Derniere Heure". "La sua mente ha bisogno di ricaricarsi, e sono curioso di vedere come lo sloveno affronterà tutto questo... Qualche anno fa, credo che sia stato questo stesso stile di vita a contribuire al declino di Peter Sagan.
Anche quando sei al top, hai bisogno di riposo" ha commentato l'ex campione belga.
Museeuw teme che Pogačar possa seguire un cammino simile. La pressione continua e le aspettative elevate possono infatti avere un impatto significativo sulla focalizzazione e sulle performance di un atleta.
'Pogačar è il migliore, ma adoro Van der Poel'
Nonostante questo, Museeuw ha spiegato di ammirare il campione del mondo, ma di essere anche un grande fan di Van der Poel. "Pogačar è ovviamente il miglior corridore del mondo, ma adoro la classe che sprigiona Mathieu e il fatto che gareggi solo per vincere. È l'unica cosa che gli interessa", ha aggiunto Museeuw.
Museeuw ha anche toccato il tema della tattica nel ciclismo moderno, evidenziando come quest’ultima sembri aver perso importanza rispetto ai tempi in cui lui stesso gareggiava.
“Ciò che trovo ancora più deplorevole è che la tattica giochi un ruolo sempre più marginale nel ciclismo moderno” ha dichiarato. Secondo l’ex campione, il modus operandi della UAE Team Emirates, di cui Pogačar è il leader, è sorprendentemente semplice: “Controllano la corsa per tre ore, poi Pogačar attacca a 80 o 100 chilometri dal traguardo e vince in solitaria”.
Questa strategia ha reso Pogačar una figura dominante nel ciclismo contemporaneo, ma Museeuw avverte che una simile ripetizione potrebbe portare a un’esposizione eccessiva e a una potenziale usura. “Quando sei sempre sotto i riflettori, il rischio è che ti bruci e che il tuo corpo e la tua mente non riescano a reggere il ritmo” ha aggiunto l'ex campione del mondo.