Il governo ha scelto. La Tasi, la tassa sui servizi indivisibili che sostituirà l'IMU potrà aumentare tra l'0,1 e lo 0,8 per mille. Gli aumenti saranno a discrezione dei sindaci che, pertanto, potranno avere risorse a disposizione per concedere detrazioni alle fasce più deboli. Questione, questa, su cui il governo guidato da Enrico Letta, visto che i comuni avrebbero potuto decidere autonomamente sull'utilizzo e la destinazione derivante dal maggiore gettito, ha posto un vero e proprio diktat. L'emendamento, fanno sapere dal governo sarà posto all'ex decreto 'salva-Roma'.
Fortemente contraria Scelta Civica che minaccia di non votarlo.
Tutto confermato sembra, invece, sulla mini-IMU. Per ora non è in discussione la scadenza al 24 gennaio come affermato da Fornaro del Partito Democratico -uno dei relatori del dl- anche per evitare ritardi dovuti a una nuova discussione che potrebbe portare qualche insidia al Governo, visto che già il Movimento 5 Stelle aveva preannunciato ostruzionismo.
Ai sindaci emiliani che chiedevano al Governo di ricavare le risorse dalle 'slot machine', fanno eco le parole di Susanna Camusso favorevole a una maggiore tassazione sul gioco d'azzardo. Sindaci già freddati a inizio anno dal ministro Del Rio, dubbioso come Fornaro, sul fatto che si potesse tornare su una decisione già presa.
Fa sentire la sua voce il socialista Riccardo Nencini che da Twitter 'tuona': " è possibile ricavare 7 miliardi dalla tassazione del gioco d'azzardo". La campagna sulla regolazione sui 'giochi' è da circa un anno portata avanti dai giovani socialisti guidati, dalla umbra Claudia Bastianelli, attraverso una campagna di sensibilizzazione da cui ha preso vita un 'ordine del giorno' di Marco Di Lello -capogruppo PSI a Montecitorio- che a dicembre ha chiesto al governo di rivedere l'intera tassazione sul gioco d'azzardo.