Dal 30 dicembre è in circolazione una notizia che ha fatto sognare molti italiani, tanto da essere diffusa su social network, via mail e in qualsiasi modo con grande gioia da parte di tutti: la Corte Europea di Strasburgo ha emesso una sentenza a favore di un cittadino che si era ribellato contro il pagamento del canone, sostenendo che quest'ultimo fosse di fatto illegittimo.

Un attento esame della notizia, però, mostra che siamo inequivocabilmente di fronte a una frottola che non sta né in cielo né in terra. Infatti, manca l'intestazione e il numero della sentenza, il che già insospettisce, poi nel sito della Corte Europea non vi è traccia di questa notizia che, se fosse vera, avrebbe certamente già fatto scalpore in mezza europa almeno.

Ad aggiungersi alle tracce che la rendono fasulla vi è ancora il fatto che il primo a diffonderla sia stato un giornale online noto per i suoi contenuti satirici o comici.

La notizia, ciononostante, ha cavalcato anche giornali e siti come Libero, che dopo averla pubblicata per mezza giornata, si è affrettato a rimuoverla dal database, rendendola inaccessibile al pubblico. Questo dimostra ancora una volta che nell'informazione italiana mancano le verifiche prima di dare il via libera alla pubblicazione di una notizia.

Riguardo al canone tv invece, siamo certi che la Corte Europea di Strasburgo ha definito come "palesemente infondato" il ricorso di un cittadino italiano cui era stata sigillata la Televisione da parte della Guardia di Finanza per non aver pagato il canone Rai, che sebbene sia una tassa che in pochi vogliono pagare, resta comunque una tassa e come tale, va pagata per il solo fatto di possedere una televisione.

Rimangono molti altri strumenti per evitare di soccombere alla tassa Rai: comprarsi uno schermo per computer molto potente e guardare i programmi nelle webTv