Slitta il pagamento della Tasi da giugno a settembre, ma la proroga riguarderà solo i Comuni che entro il 23 maggio non hanno ancora stabilito le aliquote, per gli altri la scadenza rimane quella attuale del 16 giugno.

La notizia è stata divulgata dal Governo dopo un incontro tecnico con l'Anci. Ad aprile il Governo aveva già stabilito le modalità di applicazione, ma solo circa il 10% dei Comuni è riuscito a portare a termine i propri adempimenti in virtù della scadenza del 16 giugno.

A rallentare il tutto in molti Comuni sono state le elezioni comunali, che stanno impegnando più di 4.000 enti locali, questi ad aprile erano sciolti e non deliberativi.

La stessa legge aveva previsto la possibilità che in caso di mancata delibera sulle aliquote, i proprietari di prima casa avrebbero potuto pagare tutto entro il 31 dicembre 2014.

La Tasi costerà più della vecchia Imu, secondo uno studio condotto su 32 città capoluogo; in 12 di queste il conto è più elevato, il carico per pensionati e famiglie in difficoltà sarà impossibile da sostenere. La Tasi è una delle tre componenti dell'Imposta Unica Comunale, che include anche Imu e Tari, introdotta dalla legge di stabilità del 2013.

Le città che pagheranno di più sono: Palermo, Siracusa, Macerata, Ferrara, Bergamo, La Spezia, Genova, Mantova, Pistoia, Sassari, Savona e Milano. Per i piccoli comuni la situazione è più critica delle città: solo 832 hanno fissato le aliquote, ma attenzione, di questi 832 solo 514 hanno reso nota la delibera.

Alla fine si avranno sicuramente 8.092 applicazioni diverse della Tasi e oltre 75 mila combinazioni differenti di applicazione dell'imposta.

Le aliquote verranno fissate tra un tetto massimo al 2,5 per mille per la prima casa al 10,6 per mille per la seconda, il governo ha dato la possibilità ai Comuni di aumentare le aliquote fino allo 0,8% percentuale che va divisa tra prima e seconda casa.

La maggiorazione ha un vincolo che si applichi la concessione delle detrazioni.

Per le seconde case si potrà giungere fino all'11,4 per mille, e lo stesso per tutti gli altri fabbricati per cui si pagano sia Imu che Tasi. Un salasso per le imprese di grosso rilievo. Le case di lusso, 73mila, tra dimore signorili, ville e castelli, continueranno a pagare l'Imu sulla prima casa, con un'aliquota massima del 6 per mille e solo una detrazione di 200 euro.

La Tasi con aliquota massima del 3,3 per mille e un totale di Imu e Tasi che non dovrà essere superiore al 6,8 per mille.

Per gli immobili in affitto, l'Imu verrà pagata interamente dal proprietario mentre la Tasi dall'inquilino per una somma compresa tra il 10 e il 30% a seconda della delibera del Comune. La base imponibile su cui va calcolata l'Imu, è la rendita catastale rivalutata del 5% moltiplicato per 160 per le abitazioni, su questo valore si applica l'aliquota comunale ed eventuali detrazioni.

Per pagare la Tasi si può usare il modello F24 o il bollettino di conto corrente postale, lo si potrà fare in due tranche una al 16 giugno, eccetto per i comuni in proroga che potranno effettuare il pagamento entro settembre, la seconda il 16 dicembre. Per le seconde case, resta fisso l'appuntamento del 16 giugno, quando i proprietari dovranno pagare Imu e Tasi.