I fumatori continuano a pagare di tasca propria la crisi. Le tasse sulle sigarette continuano a salire, raggiungendo livelli impressionanti. Teoricamente si fa per convincere i fumatori a smettere di fumare, in realtà è solo un modo come un altro per fare cassa. L'ultimo decreto legislativo del Governo Renzi, presentato senza grossa enfasi, anzi passato un po' sotto silenzio, aumenta le accise su sigarette, tabacco e sui grossisti nella legge sul cosiddetto "riordino della tassazione sui tabacchi".

I rincari del 2014

Le accise sulle sigarette aumentano dello 0,1% portando così la tassazione al 58,6% (praticamente più della metà di quanto costa un pacchetto di sigarette va in tasse); l'incremento sui grossisti porta il prezzo da 125,78 euro al chilo a 126,80, quello sul tabacco trinciato da 105,30 euro al chilo a 108.

Aumentano anche le tasse sulle sigarette elettroniche che vengono tassate come le sigarette normali, ma con l'eccezione di uno sconto del 40%.

Già ad inizio mese si vociferava di un incremento dei prezzi delle sigarette per fare cassa e finanziare le riforme. All'epoca si calcolava un aumento di 10 centesimi sui pacchetti di sigarette a basso costo e di 20 centesimi su quelle a costo più elevato. Oggi, con la nuova legge, anche se gli incrementi non saranno così netti, più o meno dovrebbero aggirarsi intorno a quelle cifre.

Alla fine, secondo le associazioni dei consumatori, un fumatore medio pagherà dopo questo incremento 170 euro in più all'anno, circa 14 euro al mese. Non c'è ancora una data precisa entro la quale il nuovo incremento entrerà in vigore, ma c'è la certezza che avverrà entro la fine dell'anno.

Anche perché per il 2015 sono previsti nuovi rincari.

I rincari del 2015

Le accise sulle sigarette aumenteranno di un ulteriore 0,1% il prossimo anno, e il governo porterà l'accisa minima per i sigari a 25 euro al chilo e a 115 euro per il tabacco trinciato a taglio fino. Saranno aumentate persino le tasse sui fiammiferi, tanto che letteralmente non si scappa: l'esborso sarà oneroso e riguarderà praticamente tutti quelli che amano fumare. Una buona ragione per smettere di fumare, non solo per la propria salute, ma adesso più che mai anche per il portafoglio.