Per il pagamento della Tasi 2014 i proprietari di negozi e di capannoni, in 5.900 Comuni, non sanno ancora di preciso quanto dovranno pagare. Questo perché è fissata per il 10 settembre del 2014 la data ultima per la fissazione delle aliquote da parte delle Amministrazioni comunali. Il rischio reale è quello di un salasso visto che, se i Comuni si spingeranno per Imu e Tasi 2014 sulla fissazione delle aliquote massime previste, il prelievo complessivo su negozi e capannoni quest'anno potrebbe aumentare di 1,6 miliardi di euro rispetto allo scorso anno.

Questo è quanto emerge, tra l'altro, da un'elaborazione dell'Associazione degli artigiani della Cgia di Mestre nel precisare in particolare che gli aumenti medi potrebbero attestarsi in 140 euro circa a contribuente per i proprietari dei negozi, ed in quasi 400 euro per chi dovrà pagare la Tasi 2014 sui capannoni. Ma la Cgia di Mestre non si è limitata al confronto anno su anno visto che ha anche preso in considerazione il 2011, anno ultimo in corrispondenza del quale è stata pagata l'Ici. Ebbene, in tal caso il confronto tra il 2014 ed il 2011 è disarmante visto che per i negozi l'aumento del carico fiscale è stato pari in media a +133%, e +89% circa per i capannoni considerando, per effettuare queste stime, la media delle rendite catastali che sono state rilevate dall'Agenzia del Territorio.

In accordo con quanto dichiarato dal segretario della Cgia di Mestre Giuseppe Bortolussi, negli ultimi anni l'aumento della tassazione locale a carico degli immobili strumentali è stata a dir poco eccessiva quando invece si dovrebbe fare molta attenzione al fatto che con un carico fiscale così alto in Italia molte attività produttive e commerciali rischiano di andare fuori mercato, e rischiano altresì nella sostanza di dover chiudere i battenti.

Questo anche perché spesso le imprese sono con l'acqua alla gola a causa della scarsa liquidità di cassa. Condizione amplificata poi dalle restrizioni nell'accesso al credito da parte del sistema bancario.