Grandi novità in materia di rientro di capitali dall'estero: questo pomeriggio il Senato ha dato l'ok alla Legge in questione con 119 sì, 61 no e 12 astenuti. Adesso dopo alcuni passaggi "tecnici" fra cui la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale la legge entrerà in vigore definitivamente in tempi piuttosto rapidi. In questa maniera si punta a rimediare al decreto Legge 4/14 che fatto sotto il governo Letta decadde in quanto non fu convertito dal nuovo Consiglio dei Ministri. Come era immaginabile molto forti e numerose le polemiche e i contrasti in commissione fra chi sosteneva la legge e coloro che invece erano assolutamente contrari.

Contrasti che poi puntualmente sono continuati ancora più forti anche in Aula fino all'approvazione della legge da Parte della Maggioranza. Due sono i punti fondamentali di questa legge, il primo è quello dell'introduzione del nuovo reato di auto-riciclaggio che in pratica rende punibili penalmente gli evasori fiscali. Il secondo punto molto delicato è stato quello determinato dalla mancata copertura integrale dal rischio di essere incriminati per chi deciderà di rimpatriare o far emergere i propri capitali. A differenza dei precedenti scudi fiscali stavolta però il rimpatrio non rappresenterà un vero e proprio condono a tariffa forfettaria come accaduto in precedenza ma bensì i capitali ancora soggetti ad accertamento verranno assoggettati a tassazione integrale solo che gli interessati otterranno forti sconti sulle sanzioni per mancata dichiarazione fiscale.

Inoltre stavolta chi vorrà rimpatriare o fare l'emersione dovrà prima ancora svelare il suo nome e i suoi dati esibendo tutti i documenti bancari utili per ricostruire la sua storia e in caso di attestazioni false rischierebbe fino a 6 anni di pena. Chi aderirà alla nuova legge dovrà farlo entro il 30 settembre 2015, per violazioni commesse entro il 31 dicembre 2013 e cosi facendo si sottrarrà ai nuovi reati fiscali introdotti fra cui appunto anche l'illecito di auto-riciclaggio. Quanto al gettito che tale legge produrrà secondo il governo dovrebbe oscillare tra i 5 e i 25 miliardi di Euro.