A partite dal 1° Gennaio 2015, chi decide di aprire una nuova Partita IVA e aderire al regime forfettario vedrà dei cambiamenti rispetto al passato, che non favoriranno proprio tutti, anzi... la nuova legge di Stabilità ha introdotto novità in merito alle fasce di età, le aliquote IRPEF e per chi percepisce altri redditi). Vediamo i dettagli.

Regime forfettario 2015, fasce di età e di reddito

Al nuovo regime forfettario possono accedere i contribuenti di età inferiore ai 41 anni. Le fasce di reddito per poter aderire, vanno dai 15mila euro l'anno per consulenti e professionisti fino ai 40mila euro l'anno per i commercianti. Altre condizioni sono che i beni strumentali non abbiano un valore superiore ai 20mila euro (al lordo di ammortamento) e che le spese per prestazioni di lavoro non siano superiore ai 5mila euro.

Regime forfettario 2015, aliquote IRPEF e base imponibile

L'aliquota IRPEF prevista per il nuovo regime forfettario è del 15%.

Chi possiede già la Partita IVA e ha già aderito al regime dei minimi, ha la possibilità di passare al nuovo regime o continuare a pagare il 5% per altri 4 anni (o fino al raggiungimento dei 35 anni). Cambia anche la base imponibile su cui si calcola l'aliquota. Mentre rima era costituita dalla differenza fra ricavi e costi, adesso bisognerà moltiplicare i ricavi annui per un coefficiente di redditività. Questo passaggio riduce il valore dei ricavi ottenuti e rappresenta il forfait.

Tra i vantaggi del regime forfettario includiamo l'esonero dall'obbligo di registrazione e di tenuta delle scritture contabili, dagli studi di settore, dall'IRAP, dalle ritenute e dall'essere soggetti IVA. Inoltre, per le nuove iniziative produttive la base imponibile viene ridotta di un terzo per i primi 3 anni, sempre che nei 3 anni precedenti non si è svolta un'attività simile o uguale.





Regime forfettario 2015, contributi INPS e redditi cumulati

Per chi apre una nuova Partita IVA in qualità di consulente o professionista, senza iscrizione a uno specifico ordine professionale, l'aliquota da versare all'INPS per i contributi previdenziali sarà del 27,72%, ma questa andrà progressivamente ad aumentare fino ad arrivare al 33% previsto per il 2017 (salve nuove modifiche) . Chi ha una ditta individuale è soggetto ad un'aliquota inferiore, ma con un minimo contributivo. Chi percepisce altri redditi (da pensione o da lavoro), può aderire al nuovo regime solo se i redditi da lavoro autonomo sono superiori agli altri eventuali redditi.