In un intervento televisivo alla trasmissione “In mezzora”, il Premier è intervenuto a tutto campo sugli interventi del prossimo futuro da parte del Governo. Al centro del discorso la prossima Legge di Stabilità con interventi strutturali su lavoro e pensioni ma soprattutto sul taglio delle tasse. Se sulla tassa per l’abitazione principale e la sua soppressione, già si sapeva tutto come anche per l’IMU sui beni strumentali e sulla tassa sulle imprese, la novità del giorno è quella sul Canone Rai. Intenzione dell’Esecutivo è quello di ridurre l’importo della tassa sulla televisione, almeno a sentire il Capo del Governo.

Come sarà il nuovo canone

Se chiediamo a qualsiasi italiano quale è il balzello più antipatico da pagare, sicuramente il Canone Rai è nei primi posti, secondo solo alla Tasi ed al bollo auto. Il Premier sembra voler toccare il “cuore” degli italiani per recuperare parte dei consensi che i sondaggi dicono abbia perso. Per questo dopo aver sbandierato il “funerale” della Tasi e di qualsiasi altra imposta sulla prima casa, adesso si passa alla riduzione del Canone Rai. La tassa sul possesso di apparecchi audio-televisivi passa da 113 euro a 100 euro e non ci sarà più il bollettino RAI, ma lo si pagherà in bolletta, probabilmente con quella dell’energia elettrica. Il Premier ha sottolineato come “Le tasse le abbassiamo e le pagano tutti e chi è onesto paga meno”.

Il pagamento del canone insieme a quella sulla fornitura di energia elettrica, secondo Renzi, costringerà tutti a pagare il canone senza più furbetti.

Cosa altro ha detto il Premier

Come detto, l’intervento di Renzi è stato a tutto campo, ha toccato i temi della ripresa economica, del Jobs Act e delle riforme. Ha promesso di ridurre le poltrone e gli sprechi , ma senza tagli alla sanità nonostante le voci ricorrenti.

Parlando degli aiuti al meridione ha detto che aiutare solo un’area dello stivale va “contro la disciplina degli aiuti di Stato, quindi si interverrà per tutti da Nord a Sud”. In parole povere si taglieranno le tasse alle imprese in tutta Italia. Sul Jobs Act ha dichiarato che grazie alla riforma del lavoro “più di qualcuno finalmente ha un lavoro stabile” collegandosi ai dati che dicono che sono in crescita i contratti a tempo indeterminato ed in calo quelli precari.

Le idee ci sono, adesso si aspetta con ansia l’ormai prossima Legge di Stabilità (intorno al 15 ottobre dovrebbe essere presentata) per vedere se oltre alle parole, anche i fatti daranno ragione a Renzi.