Circolare sulle strade è certamente pericoloso, negli anni per mezzo di divieti, limiti di velocità e posti di blocco delle Forze dell'Ordine si è cercato di migliorare la situazione.

Anni fa è stato introdotto l'autovelox, un mezzo tecnologico capace di rilevare e certificare la velocità istantanea di un'autoveicolo in transito.

Un enorme aiuto per polizia e vigili urbani, se usato in modo intelligente, in quanto permettere da un lato di punire i comportamenti pericolosi e allo stesso tempo fare da deterrente affinché tali comportamenti non avvengano, diminuendo le occasioni di potenziale pericolo sulla strada.

Tre multe in un solo giorno per eccesso di velocità

Molte volte succede che chi viene multato abbia la sensazione di subire una vera e propria vessazione da parte delle autorità.

E' questo il caso di molte contravvenzioni in provincia di Savona, nel comune di Cosseria per la precisione. Qui i multati sono stati centinaia, per infrazioni che superano di pochi km il limite dei 50 kmh, fino ad arrivare alla signora S.C. che dopo 40 anni di guida senza incorrere in sanzioni è stata multata per ben tre volte consecutive per aver raggiunto i 61 kmh.

L'ente che gestisce gli Autovelox in questione è la Provincia di Savona, che sostiene la piena legittimità delle sanzioni, nonostante le contestazioni portate avanti dagli automobilisti coinvolti.

I motivi delle perplessità sulla legittimità delle multe sono tanti, il tratto di strada sembra non avere i requisiti per essere definito urbano, la segnaletica pare non rispetti la normativa vigente. Gli stessi cartelli hanno subito nel tempo degli spostamenti definiti dagli automobilisti "strategici" e immotivati.

A questo punto sembra che l'unica soluzione sia quella dei ricorsi, con addirittura il sindaco del comune a sostenere che la segnaletica è insufficiente e non chiara e che l'utilizzo degli autovelox sia quantomeno discutibile nel caso in questione.

Come fare ricorso per una multa

In Italia si può fare ricorso contro una multa o al prefetto o al giudice di pace.

Il codice della strada dice che in caso di contestazione amministrativa ci si deve rivolgere al prefetto, il quale effettuerà una verifica solo di tipo procedurale, senza considerare altro se non quanto è stato messo a verbale da chi ha comminato la contravvenzione.

Quando chi contesta vuole invece portare altre prove, serve mettere in moto la giustizia vera e propria, quindi si deve fare ricorso al giudice di pace. In questo secondo caso si potrà chiedere l'ammissione di testimoni, l'effettuazione di ulteriori perizie e sopralluoghi.

Come presentare un ricorso

La modalità più sicura e comune alle due possibilità è quella di ricorrere al una raccomandata A.R. in prefettura o alla cancelleria del giudice di pace competente per territorio.

Il ricorso al prefetto può essere spedito con raccomandata A.R. anche al comando di Polizia stradale che ha comminato la contravvenzione.

Sia in Prefettura che alla cancelleria del giudice di pace si può consegnare direttamente a mano la richiesta di ricorso.

Effetti del ricorso

Anzitutto è da tener presente che la multa non deve essere già stata pagata, in quanto il pagamento è una specie di ammissione di colpa e il ricorso sospende ogni pagamento dovuto come anche ogni sanzione amministrativa come la sospensione della patente o la sottrazione dei punti, almeno fino all'eventuale esito negativo del ricorso.

Ovviamente al termine del giudizio, nel caso in cui il ricorso sia respinto, resta l’obbligo di scontare o “completare” la sanzione accessoria.

Se il ricorso viene accolto il verbale è annullato, se invece il ricorso non è accettato, la multa viene raddoppiata, vengono confermate le sanzioni accessorie e verrà comunicata la decisione sulle spese sostenute.

In ogni caso ci sarà la possibilità di presentare ulteriore ricorso alla cassazione.

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