La rottamazione delle Cartelle di Equitalia è ormai vicina alla scadenza del 31 marzo. Infatti, quel giorno scadranno le istanze per aderire alla sanatoria per i debiti pendenti verso il Concessionario ma non solo. Il Decreto Fiscale dove era contenuta anche la mini sanatoria dei debiti, aveva previsto che rientrassero tra le cartelle agevolabili, oltre ai ruoli (a cura di Equitalia), anche le ingiunzioni di pagamento, cioè quelle richieste di pagamento in Comuni ed Enti che non utilizzavano Equitalia per riscuotere i propri crediti. L’allarme riportato da diversi quotidiani, tra i quali “il Sole24Ore” ed “Il Giornale” del 31 gennaio, sottolinea come molti Comuni non hanno ancora deliberato se aderire alla rottamazione dei ruoli e addirittura, qualcuno ha già dichiarato di essere contrario.

La rottamazione in sintesi

La definizione agevolata dei debiti, questo il nome della nuova mini sanatoria le cui istanze scadranno il 31 marzo. Il modello da utilizzare è già stato predisposto e reso disponibile sul sito dell’Agente di riscossione, equitalia.it e molti contribuenti lo hanno già utilizzato. Il modello va inviato tramite posta elettronica alle sedi territoriali di Equitalia, competenti per le cartelle di ogni cittadino che hanno indirizzi email diversi e che sono riportati nelle istruzioni allegate al modello DA1. Lo sconto offerto in rottamazione è relativo alla cancellazione degli importi dovuti per interessi di mora e sanzioni aggiunte al tributo da pagare prima di arrivare nelle mani di Equitalia.

In parole povere, l’importo residuo da pagare sarà quello del tributo evaso e delle spese strettamente connesse al lavoro dell’Agente riscossore, cioè aggi, interessi per ritardata iscrizione e spese di notifica.

Aderire alla rottamazione quindi, significa farsi ricalcolare tutti gli importi pendenti e scegliere se pagare il dovuto in unica soluzione o in 5 rate.

Le cartelle rottamabili sono tutte quelle iscritte tra il 1° gennaio 2000 ed il 31 dicembre 2016. Per l’anno 2016, nel caso ci siano debiti già iscritti, ma dei quali ancora deve essere data conoscenza al debitore, Equitalia provvederà a mandare gli avvisi ai contribuenti nel mese di febbraio. Nella rottamazione rientrano anche i debiti al di fuori di Equitalia, come sono quelli da multe del codice della strada o altri tributi locali per i quali molti comuni utilizzano le ingiunzioni di pagamento o altri concessionari alla riscossione.

Ma allora non tutti i debiti vengono sanati?

Come riporta il Giornale, le delibere di comuni anche importanti come Napoli o Venezia sono ancora alle prese con la loro approvazione e che probabilmente estenderà la rottamazione anche alle cartelle dei ruoli propri. Comuni altrettanto grandi, come Torino, Milano e Bologna invece hanno già dato notizia di non voler aderire, contestando il meccanismo della rottamazione che sembra un atto indirizzato ai grandi evasori. In effetti, maggiore è il debito maggiore è lo sconto concesso. Inoltre, la questione delle 5 rate, di cui ben 3 (il 70% dei debiti) nel 2017 e le restanti 2 entro settembre 2018, sembra inopportuna per soggetti privi della liquidità necessaria per far fronte a dei pagamenti in un così corto lasso di tempo.

Difficile immaginare che soggetti alle prese con difficoltà finanziarie, anche di fronte ad un lauto sconto sul dovuto, possano far fronte ai pagamenti in 5 maxi rate.

Diverso il discorso dei grandi evasori (quindi non evasori di necessità) che hanno i soldi per far fronte al pagamento e che potranno quindi ottenere gli sconti. La norma del Decreto però indica che anche senza il benestare del Comune, i cittadini potranno lo stesso beneficiare dell’agevolazione. Resta da capire però che scadenze ci siano da rispettare per quei ruoli non affidati ad Equitalia. Per esempio, sempre come riportano i quotidiani, Cuneo, in Piemonte, ha fissato la scadenza al 30 aprile, un mese dopo quanto stabilito da Equitalia. In parole povere, il caos totale.