Si parla da tempo dell’APE e attualmente si avvicina la possibilità, per chi ne fa richiesta, di poter andare in pensione prima dell’età stabilita dalla legge Fornero. Questa scelta ha comunque un costo che si scarica sul lavoratore con una detrazione sostanziale sulla pensione di vecchiaia. L’INPS prova a spiegare tale richiesta ammettendo che ogni anno di lavoro in meno implica per l'Istituto una spesa maggiore, cioè un’altra pensione da erogare, ed un’entrata contributiva in meno. Per questo il governo ha trovato una soluzione che scontenta i sindacati e i lavoratori.

Si chiede, al lavoratore che vuole usufruire dell’APE, di accettare una decurtazione sulla sua pensione di vecchiaia a fronte di uno sconto degli anni di lavoro che dovrebbe ancora affrontare. Una privazione del 3%.

Voce all’INPS

La previdenza pubblica, attraverso l’INPS, ente che provvede all'erogazione delle Pensioni nel nostro Paese, attualmente riesce a far quadrare i conti grazie alla legge Fornero che obbliga ad avere un totale di anni contributivi versati e un minimo di età, riassunti in 66 anni. Questo Ente funziona così: da una parte entrano soldi, cioè i contributi, e dall'altra ci sono le uscite, le pensioni. In questo modo c’è una stabilità economica per chi ha smesso di lavorare per vecchiaia.

Ora il governo, in seguito alle proteste dei sindacati e lavoratori, sta permettendo una scelta di pensione anticipata con una costrizione ad accettare la penalizzazione del 3%. La Uil denuncia questa obbligazione che grava sul lavoratore.

Sparirà una mensilità annuale

Un esempio pratico su un lavoratore che fa domanda per l’APE con una pensione, all'età stabilita, di 1.500€ si vedrà sparire 1.755€ all'anno, cioè una mensilità più gli interessi.

Ricordiamo che questa manovra richiesta dal governo fa entrare, nella gestione dell’INPS, le banche che andranno comunque a richiedere gli interessi. Il pensionato si ritroverà cosi a ripagare, l’anticipo erogato, per 20 anni. Attualmente molti che gravano in situazioni di indigenza economica oppure fisicamente non ce la fanno più a lavorare, possono trovare la scelta APE, ottima anche se allo stato attuale è una finanziaria.

In poche parole, è prevista una grave perdita per un lavoratore che ha versato i contributi per tutti gli anni fino all'età pensionistica.

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