Mancano ormai pochi giorni alla scadenza del pagamento della prima rata della tassa sugli immobili. Dovranno pagare i proprietari di immobili non adibiti ad abitazione principale (sono esclusi dall'esenzione le ville, i castelli e le case di lusso). In Italia si spende una media di circa 1.000 € ad immobile nelle città di provincia e circa il doppio nelle grandi città.

Come controllare le aliquote per il calcolo

Le aliquote variano da comune a comune. E' possibile trovare le aliquote ufficiali direttamente sul sito web del comune interessato. Se non sono avvenute modificazioni catastali e non avete comprato un nuovo immobile l'importo dovrebbe rimanere quello dell'anno precedente.

E' possibile altrimenti utilizzare anche altri siti web (non sono ufficiali) che vi aiuteranno con il calcolo: basta fare una ricerca nei motori di ricerca digitando "calcolo IMU e TASI". E' possibile pagare le imposte con il modello F24 cartaceo direttamente dall'ufficio postale o tramite bollettino postale. Anche per importi superiori a 1.000 € è possibile, ma non ci devono essere compensazioni.

E' possibile ridurre le Tasse grazie alla compensazione con dei crediti erariali, come ad esempio IVA a credito o detrazioni per acquisto mobilio o ristrutturazioni, anche degli anni precedenti.

Importante novità sugli affitti a canone concordato

Gli immobili affittati con canone concordato hanno la possibilità quest'anno di uno sconto del 25% sulle imposte dovute: sia per l'IMU che per la TASI.

Le tipologie di affitto rientranti nell'agevolazione sono le seguenti:

  • I contratti d'affitto concordati 3 +2
  • i contratti per gli studenti universitari di durata superiore ai 6 mesi
  • i contratti transitori (della durata massima di 18 mesi) nei comuni dove le parti devono applicare gli Accordi territoriali (se presenti).

Questi immobili solitamente sono quelli che gravano nelle grandi città universitarie e di transito come ad esempio: Roma, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Bari, Catania, Firenze, Napoli e Torino.

Ma anche nei comuni adiacenti e nei capoluoghi di provincia come Terni, Viterbo, Rieti, etc.

Dopo aver calcolato l'importo del 25% si sottrae dal totale e si versa il rimanente 75%.

Gli inquilini che sono in affitto non devono pagare alcuna tassa se l'abitazione è adibita ad abitazione principale. Invece, se si tratta di seconda casa, sono tenuti a versare il 10% di IMU e TASI e il restante 90% è a carico del proprietario.