Le associazioni dei consumatori non ci credevano, eppure è tutto vero. Alla vigilia del 2 Novembre, giorno dei defunti, il Governo ha pensato di riprendere in mano un provvedimento incardinato da un paio di anni, la "tassa sul morto". Arrivato ora al Senato per l'approvazione.
'Disciplina delle attività funerarie'
Il motivo di questo riordinamento è regolamentare il settore del caro estinto e mettere un freno all'evasione che nel settore pare sia elevata. Qualche tempo fa si accennò già ad una riforma in questo settore, quando fu introdotta la deducibilità di alcuni servizi funebri.
Ma ora si parla di "superamento delle esenzioni... e del loro assoggettamento all'IVA", anche se ridotta al 10% come quella dei ristoranti. Il motivo del perché i servizi funebri non fossero assoggettati a IVA precedentemente è comprensibile, non c'è nessun valore aggiunto in un funerale. Ma si sa che le leggi di bilancio fatte dai governi tendono sempre a raschiare il barile per avere più liquidità, e questo è un esempio lampante della creatività dello fisco italiano. A fare le veci dei "consumatori", o meglio delle famiglie dei defunti, ci pensa il Movimento Difesa del Cittadino. Il presidente del movimento sostiene che il provvedimento miri a riorganizzare il settore funerario e cimiteriale per combattere l'evasione fiscale ma in realtà introduca nuovi costi per i cittadini, o meglio per i familiari dei defunti.
Non c'è solo l'IVA in più ma anche una specie di "affitto sulla tomba...di circa 30 Euro" che servirà a pagare le spese di sorveglianza e il controllo da parte delle aziende locali. Le tasse però non ricadono solo sui cittadini ma anche sui comuni, che dovranno destinare il 20% degli incassi della TASI ai cimiteri monumentali in modo da coprirne i costi totalmente.
Il disegno di legge targato PD
La proposta è partita dal senatore del partito democratico Stefano Vaccari, che giustifica l'introduzione dell'IVA con l'aumento della deduzione dei costi, da gli attuali 1.500 ai 7.500 Euro. Cercare di fare cassa con il defunto? Il viceministro all'economia Luigi Casero ha spiegato come la cessione dei crediti fiscali non finirà nella legge di bilancio ma il tema dovrà prima o poi essere affrontato.
"Saranno ceduti solo crediti fiscali riconducibili a successioni o procedure concorsuali" dice il Ministro. In questo modo lo Stato potrà vendere i debiti di contribuenti defunti a società di recupero crediti.