Una nuova manovra finanziaria è all'orizzonte e come spesso accade qualche parlamentare, mosso dai motivi più diversi, propone emendamenti da inserire. In questo caso si tratta di un aumento del costo delle sigarette, nascosto tra le righe di una modifica del regolamento sul monopolio, proposto dal presidente del gruppo Alternativa Popolare Laura Bianconi insieme al senatore Marcello Gualdani.

Tassa sulle sigarette nascosta

Per i fumatori non sarà affatto una bella sorpresa, nella nuova manovra economica spunta un possibile aumento delle sigarette, specialmente quelle di fascia più bassa.

L'emendamento è stato inserito per rispondere alle esigenze finanziarie del ministero dell'Economia che, come si sa, è sempre in affanno. L'obiettivo dunque è far cassa, in tutti i modi possibili. In realtà l'aumento delle sigarette non è esplicitato in modo chiaro, la modifica infatti riguarda un generico adeguamento tecnico alle disposizioni in materia del tabacco lavorato.

In parole povere si tratta di un aumento delle accise sulle sigarette di bassa fascia, quelle più economiche per intenderci. E' stato calcolato che l'aumento potrebbe addirittura arrivare fino a 2 Euro entro due anni, in questo modo non esisterebbero più sigarette di fascia economica e sarebbero tutte equiparate a quelle delle grandi marche. A pensare male, potrebbe essere una tattica per agevolare le grandi multinazionali che in un batter d'occhio vedrebbero annullata quasi del tutto la concorrenza.

Se un pacchetto da 20 sigarette economico ora costa intorno ai 4 Euro presto potrà arrivare a costare quanto uno di fascia alta, ovvero intorno ai 5. Difatti il provvedimento non penalizzerà soltanto i consumatori, i fumatori, ma anche i produttori minori di tabacco; a fronte di un aumento del prezzo non ci sarà alcun aumento di qualità, pertanto i consumatori saranno, con tutta probabilità, portati ad acquistare a pari costo marchi più conosciuti.

Il meccanismo dietro la nuova tassa

Si tratta di un gioco di percentuali, per legare l'onere fiscale minimo alla tassa dei prodotti venduti a un prezzo medio ponderato. Accentuando così il carattere "regressivo" della tassa sui tabacchi, che già di suo penalizza le fasce basse, fino al punto che a breve non ci saranno più differenze di costi tra i vari marchi. Forse in questa manovra qualcosa di positivo c'è: è un buon momento per decidere di smettere di fumare.