Oltre alla proroga di un anno degli studi di settore, di cui vi abbiamo dato conto in un recente articolo, la Commissione Bilancio della Camera dei Deputati ha approvato altri 3 emendamenti che riscrivono completamente il calendario delle prossime scadenze fiscali, in primis per quanto riguarda la dichiarazione dei redditi precompilata la cui presentazione, secondo quanto è trapelato dalle aule parlamentari, dovrebbe essere prorogata al 23 luglio 2018. Vediamo, quindi, cosa è stato approvato e quali sono ora le nuove scadenze che dovranno essere rispettate.

Le prossime scadenze

I tre emendamenti approvati dalla Commissione Bilancio della Camera dei Deputati vanno a modificare le 5 principali scadenze fiscali che attendono tutti i contribuenti. Per quanto riguarda la dichiarazione dei redditi precompilata oltre alla proroga al 23 luglio 2018 è stata cassata la cosiddetta tappa intermedia del 7 luglio 2018 in cui almeno l'80% delle dichiarazioni dovevano pervenire all'ufficio dell'agenzia delle entrate.

Anche gli altri modelli da presentare usufruiscono di una proroga. In particolare il modello 770 potrà essere presentato utilmente entro il 31 ottobre 2018 invece che entro il 31 luglio, come precedentemente previsto. Per quanto riguarda, invece, il modello Redditi, e la dichiarazione Irap questi potranno essere presentati sempre entro il prossimo 31 ottobre piuttosto che entro il 30 settembre 2018.

Anche lo Spesometro usufruisce di una piccola proroga di due settimane. Potrà, infatti, essere presentato utilmente entro il 30 settembre 2018 anziché entro il previsto 16 settembre.

Gli altri temi affrontati

Come accennavamo, nella giornata di oggi la Commissione di Bilancio della Camera dei Deputati e il Governo hanno affrontato diversi temi tra cui l'entrata in vigore degli indici di affidabilità finanziaria dal 1 gennaio 2019 per oltre 4 milioni di partite iva.

Non solo dopo la stretta sui contratti a tempo determinato si è saputo che il Governo starebbe valutando concretamente di far approvare un emendamento alla Manovra che alzi il limite minimo delle indennità da corrispondere ai lavoratori che dovessero subire un licenziamento illegittimo. Attualmente questo limite è fissato a quattro mensilità. Comunque, la discussione degli emendamenti alla Manovra riprenderà domani e in quella sede vedremo quali altre novità verranno introdotte.