Se fino ad oggi la Guardia di Finanza aveva la possibilità di effettuare perquisizioni presso uffici, locali commerciali e talvolta anche nel domicilio del presunto evasore a caccia di prove che possano dimostrare l'elusione del fisco. Grazie all'ultima circolare operativa della guardia di finanza, i finanzieri potranno svolgere indagini ben più approfondite e invasive. Potranno avere accesso alle memorie di smartphone, personal computer e tablet, compresa la posta elettronica, le app di messaggistica (come WhatsApp e Facebook Messenger, ma anche Badoo e tutte le app che rientrano nella definizione) con lo scopo di cercare elementi utili a dimostrare l'evasione fiscale.
I nuovi poteri attribuiti alle fiamme gialle
A rendere note le nuove prerogative attribuite alla Guardia di Finanza in materia di contrasto all'evasione fiscale è "Italia Oggi", che annuncia i nuovi strumenti d'indagine motivati dall'esigenza di acquisire elementi utili all'attività tributaria che il presunto evasore potrebbe avere occultato in dispositivi digitali, applicazioni o sistemi Cloud. Le verifiche di questo tipo non saranno svolte da "finanzieri qualsiasi", ma da personale qualificato Cfda (Computer forensics e data analysis), che sarà impiegato per svolgere le indagini su quei contribuenti che utilizzano sistemi informatici e strumenti di archiviazione dei dati.
Come funzionano i controlli
Gli accertamenti di questo tipo saranno svolti in due modalità. La prima su dispositivi spenti, ovvero gli uomini del fisco lavoreranno sulla copia forense della memoria o dei documenti in formato digitale acquisiti. Il secondo tipo di controllo sarà svolto su sistemi attivi, in modo da scongiurare eventuali perdite di dati che potrebbero avvenire con lo spegnimento dei dispositivi.
Gli uomini delle Fiamme Gialle lavoreranno in contraddittorio con l'interessato ai controlli o con un suo rappresentante, per esempio un avvocato. Ma sono previste anche operazioni per l'acquisizione dei dati relativi all'uso di browser, della posta elettronica, di app di messaggistica e chat e persino il recupero della cronologia delle operazioni svolte sul dispositivo.
I nuovi strumenti messi a disposizione della Guardia di Finanza sicuramente potranno essere utili, in molti casi, per accertare casi di evasione fiscale, ma è impossibile non evidenziare anche come questi siano invasivi per la privacy del soggetto controllato, in quanto in nome del contrasto all'evasione gli inquirenti potranno avere accesso a conversazioni e chat personali.