L'assegno bancario è un titolo di credito attraverso il quale un soggetto (traente) ordina alla banca (trattario) di pagare al portatore legittimo del titolo una somma di denaro esattamente determinata nel titolo stesso. La clausola "non trasferibile" impedisce la girata dell'assegno, e di fatto rende lo stesso un titolo nominativo, consentendone l'incasso al solo beneficiario. Con il decreto legislativo del 21 Novembre 2007 si è stabilito che gli assegni postali e bancari emessi con importi pari o superiori a 1.000 euro devono obbligatoriamente recare la scritta "non trasferibile", unitamente all'indicazione del beneficiario.

Ciò è stato fatto al fine di prevenire il riciclaggio di denaro.

Le sanzioni in caso di violazioni

Da qualche tempo utilizzare un assegno superiore ai 1000 euro è diventato più rischioso rispetto a quanto non lo fosse in passato. Con il decreto legge 231 dell'anno 2007 unito a una circolare ministeriale dello scorso luglio ha decisamente inasprito le sanzioni per coloro i quali che, firmato assegni superiori ai mille euro, non riportano la frase "Non trasferibile". Prima dell'entrata in vigore di questa normativa le multe erano calcolate in base al valore dell'assegno, sanzionando per un valore pari al 2% dello stesso; ora, grazie alla nota del fisco, chi verrà trovato in possesso di un titolo bancario o postale irregolare pagherà una sanzione che parte dai 3mila euro per arrivare ad un massimo di 50mila, una vera e propria ecatombe per il consumatore.

Caso emblematico

Il fisco non scherza in questo ambito e così sono scattate le prime sanzioni, né fa eco la vicenda di un signore di 44 anni, tale Gian Luigi Aquilini, che per pagare il funerale del padre ha staccato un assegno da 4mila euro da un vecchio libretto d'assegni. Come ha riportato Il Giornale, l'uomo ha ricevuto una raccomandata dal Ministero del Tesoro che riportava una multa elevatissima, ovvero di 6mila euro da versare entro 60 giorni che, in caso di ritardo, diventeranno 9mila.

Il decreto prevede che a pagare la sanzione sia non solo l'emittente ma anche il beneficiario. Casi come questo si stanno moltiplicando, ma le banche che invece sono sempre molto rapide ad aumentare costi di servizio e interessi, non informano in modo adeguato sul tema. Lo Stato nel frattempo incassa, senza punire con proporzionalità, i cittadini che tutto potrebbero essere tranne che degli esperti riciclatori.