Una foto, con tanto di documento alla mano, ed una fascia tricolore a segnalare l'autorità. Il sogno della zona franca sembrava avverarsi a giave, comune di poco più di 500 abitanti della provincia di Sassari, in Sardegna. Il provvedimento del sindaco Maria Antonietta Uras sarebbe dovuto partire dal 1° gennaio 2018. Il simbolo del cambio epocale un distributore della Q8, dove i prezzi di gasolio e benzina avrebbero dovuto subire un calo repentino, attestandosi rispettivamente a 0,50 e 0,70 euro al litro. Quattro giorni dopo, però, i conti non tornano.

Iva e accisa sul carburante continuano ad essere pagate, così come sono rimasti invariati i costi sugli altri prodotti.

La nuova fiscalità rimane sulla carta

Giave, nelle intenzioni del primo cittadino Uras, sarebbe dovuto diventare il primo comune sardo ad aderire al progetto della zona franca. Tra il dire e il fare, troppe volte, c'è di mezzo il mare. A maggior ragione in un'isola. Cambiare tutto, sulla carta, senza che nella realtà fisica nulla venga modifica. Come riporta La Nuova Sardegna, i prezzi di fine 2017 continuano a resistere, nonostante il detto "carta canta". Per il canto, probabilmente, si dovranno ancora aspettare diverse settimane, prima che inizi il Festival di Sanremo. Perché il sogno del sindaco corre il rischio di rimanere tale per sempre.

A riportare tutti con i piedi per terra è Giuseppe Mura, proprietario del distributore Q8, secondo cui la zona franca "sembra una cosa molto lontana". Il titolare della stazione di rifornimento, sita in località Campu Giavesu, ha chiarito che manterrà i prezzi consigliati direttamente dalla Q8. Inoltre, il signor Mura ha aggiunto che il provvedimento assunto dal sindaco di Giave sia impossibile da osservare, in quanto "il carburante arriva dal deposito già con l'accisa".

Anche noi, nella giornata di ieri, avevamo sollevato dei dubbi sulla reale fattibilità, alla luce della strumentazione attualmente in possesso.

"Azione condotta in perfetta solitudine"

Attraverso un comunicato ufficiale, l'Unione dei Comuni del Meilogu, di cui fa parte anche Giave, ha rivelato che nessuno era a conoscenza delle azioni intraprese dal sindaco Maria Antonietta Uras, sottolineando in modo netto che non avrebbero mai portato avanti una questione simile "con tanta leggerezza".

Da una parte, l'Unione ha confermato il proprio appoggio alla zona franca, all'interno di un contesto che preveda un percorso serio, dall'altra ha voluto sgombrare il campo da qualsiasi dubbio, ribadendo che "le delibere del comune di Giave non abbasseranno i prezzi nemmeno in futuro".