La Confesercenti, l'associazione dei piccoli commercianti, ha sul proprio sito istituzionale pubblicato un'approfondita simulazione e analisi del possibile impatto della mancata sterilizzazione delle clausole di salvaguardia contro l'aumento delle aliquote Iva sui consumi degli italiani. Arrivando a stimare un potenziale calo degli stessi nell'ordine dei 23 miliardi di euro in tre anni. In pratica, quasi 900 euro a famiglia. Non solo, ma l'associazione dei commercianti ha sollecitato le forze politiche a introdurre dei correttivi al problema già nel prossimo Documento di Economia e Finanza che dovrebbe essere varato entro il prossimo 10 aprile 2018.

Impresa resa difficile dal fatto che ancora non è chiaro chi, tra le forze uscite vincitrici dalla ultime Elezioni politiche del 4 marzo 2018, verrà incaricato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella di provare a formare il nuovo Governo. Anche se, ovviamente, in pole position ci sono il M5S di Luigi di Maio e la Lega di Matteo Salvini.

Le conseguenze sull'economia italiana

Secondo l'analisi effettuata dalla Confesercenti un impatto così negativo non avrebbe conseguenze solo sulla domanda interna delle famiglie italiane, ma sull'economia del Paese in generale. Infatti, viene stimato un calo del Pil superiore all'1%, sempre nei tre anni che, data la crescita asfittica della nostra economia non preannuncerebbe nulla di buono per il futuro.

Per questo secondo gli esperti dell'associazione dei piccoli commercianti occorre inserire dei meccanismi di sterilizzazione delle clausole di salvaguardia già nel prossimo Def in preparazione. E nonostante le resistenze del ministro Padoan che ha, giustamente ricordato recentemente, che sarebbe correttezza istituzionale che il prossimo Documento sia predisoposto dal nuovo esecutivo.

Gli aumenti Iva

Nonostante, infatti, non se ne sia parlato molto durante l'ultima campagna elettorale, se non si prevederà a sterilizzarle adeguatamente, le clausole di salvaguardia, introdotte nel nostro ordinamento nel 2011 su sollecitazione europea, entreranno automaticamente in azione a partire dal 1 gennaio 2019. Queste porteranno l'attuale aliquota ridotta del 10% all'11,5%, mentre l'aliquota Iva ordinaria, attualmente tra le più elevate nell'Unione Europea, fissata al 22% salirà ulteriormente al 24,2%.

Questi aumenti farebbero crescere l'inflazione andando ad erodere ulteriormente il potere d'acquisto delle famiglie italiane. La Confesercenti stima, infatti, che nel corso del triennio 2019 - 2021 vi sarà un aumento dei prezzi al consumo complessivamente di circa lo 0,6%. A subire questi aumenti sarebbero, prima di tutto, i beni di largo consumo. Ma anche il turismo, un settore di punta della nostra economia, potrebbe risentirne negativamente.

La Confesercenti poi evidenzia come, per poter rendere innocue le clausole di salvaguardia servirebbero, solo nel corso del 2019, circa 12 miliardi di euro oltre a quelli già stanziati dal precedente Governo per sterilizzare le clausole nel 2018. È necessario quindi trovare presto una soluzione evitando, se possibile, ulteriori stangate per gli italiani.