In questi giorni i politici reggenti cercano di trovare un accordo sui principali temi che interessano gli italiani. Nonostante l'aumento del pil e qualche dato rassicurante a livello macroeconomico, molti sono ancora gli italiani preoccupati per le loro finanze.

I media ci informano che nel futuro l'iva e le accise su oli minerali potrebbero aumentare se non si adotteranno le misure necessarie. Quello dell'aumento dell'iva, ossia l'imposta sul valore aggiunto, non è un pericolo imminente. Infatti la Finanziaria del 2018 ha introdotto delle clausole di salvaguardia per prevenire l'aumento dell'iva nel 2018.

Le clausole di salvaguardia

Come ci spiega il Sole 24 Ore, per clausola di salvaguardia si intende: "uno strumento attraverso il quale un governo cerca di salvaguardare i vincoli di bilancio imposti dall'Unione europea dalle spese previste nella manovra".

Infatti come sanciscono la Costituzione e i vincoli europei, l'Italia è tenuta a rispettare il pareggio in bilancio, ma laddove lo Stato non raggiunga il saldo in bilancio, le clausole di salvaguardia servono proprio a mantenere in salute lo stato dei conti pubblici.

La clausola di salvaguardia è stata introdotta per la prima volta nella manovra del luglio 2011, con l'allora ministro dell'Economia Giulio Tremonti del governo Berlusconi. Ma la misura è stata ripresa dai governi successivi, da Letta a Renzi.

Cosa comporta l'aumento dell'iva

Come ricordato in precedenza, grazie alla Finanziaria 2018 per quest'anno l'Italia è salvaguardata da un aumento di iva e accise su oli minerali, la stessa cosa non si può dire per l'anno prossimo. Nel 2019, infatti, è previsto un aumento dell'iva ordinaria dal 22% al 24,2% e dell'iva ridotta o agevolata dal 10% all'11,5%.

L'aumento dell'iva incide sull'aumento dei prezzi dei principali beni di consumo, come la carne e il pesce. Così i primi a risentirne saranno i consumatori. Il conto più salato sarà per le famiglie più povere. Dal prossimo anno si prevede un aumento di spesa famigliare medio di 242 euro.

Per bloccare l'aumento dell'iva, il governo attuale non può chiedere ulteriori aiuti all'Unione europea ma deve impedire l'aumento di deficit.

Esso dovrà impegnarsi a trovare risorse di circa 12,5 miliardi di euro per scongiurare il solo aumento di iva e accise sui carburanti. La domanda che sorge spontanea è: dove troverà questi denari?

Qui si gioca la vera sfida e la credibilità dei nostri governanti. Le misure prevedibili sono: una contrazione della spesa pubblica o un aumento delle tasse/imposte.