Potrebbe terminare presto l'era del bollo auto nazionale, cioè differente da paese a paese, almeno all'interno dell'Unione Europea. La Commissione Trasporti dei Parlamento Europeo, infatti, starebbe lavorando ad una nuova proposta di Direttiva che, se venisse ratificata da tutti i Paesi membri renderebbe unica su tutto il territorio dell'Unione la tassa di possesso dei veicoli privati e pubblici. Non solo, ma le nuove linee guida predispongono anche dei controlli più stringenti nei confronti dei soggetti che si rendono morosi al pagamento del bollo auto.

Vediamo, quindi, di fare chiarezza.

Quali saranno i criteri di pagamento

Per arrivare ad una uniformità di pagamento, gli esperti europei che hanno studiato il problema hanno dovuto identificare un criterio oggettivo da utilizzare per calcolare il dovuto dal singolo automobilista. Di conseguenza, anche tenendo in considerazione le esigenze, sempre più sentite dalla popolazione europea e mondiale, di tutela dell'ambiente, si sarebbe scelto di far pagare proporzionalmente ai chilometri percorsi dalla vettura. In pratica, più si cammina con l'auto, più si inquina e, perciò, più si paga. Di fatto, secondo le previsioni di Bruxelles questa nuova formula del bollo auto dovrebbe entrare pienamente in vigore per la fine del 2020 o gli inizi del 2021.

Perciò al vecchio bollo auto nazionale sarebbero rimasti meno di tre anni di vita. Per i cittadini italiani sarebbe, comunque, un risparmio certo. Infatti, da noi il bollo auto è strutturato come una tassa di possesso, che va pagata anche se la macchina rimane ferma in garage per gran parte dell'anno.

Le possibili opzioni sul campo

Dato che, comunque, sarà necessario un processo di discussione all'interno dei singoli Paesi membri, i quali dovranno approvare la proposta di Direttiva, c'è già chi pensa che i tempi di approvazione e attuazione siano troppo stretti, almeno per il mercato italiano, e propongono come data di partenza il 2026. Anche perché sarebbe, comunque, necessario, approntare delle soluzioni tecnologiche sulla scatola nera degli autoveicoli per far si che registri, oltre ai chilometri percorsi, le emissioni inquinanti e trasmetta i dati a chi di competenza.

Di conseguenza, una possibile soluzione, per evitare un eccessivo allungamento dei tempi, a detta di alcuni esperti, potrebbe essere quella di far partire il bollo europeo, almeno inizialmente, solo per i mezzi pesanti, cioè quelli superiori alle 2 tonnellate e mezzo e, solo successivamente, a tutti gli altri mezzi privati incluse le nostre utilitarie. D'altra parte, chi, fino ad oggi, ha goduto di particolari agevolazioni fiscali o sconti ed esenzioni può stare tranquillo. Continuerà a beneficiarne anche con il nuovo bollo europeo. Chiariamo il punto.

Le agevolazioni e le esenzioni

Innanzitutto, diciamo subito che determinati tipi di veicoli, come quelli elettrici o a metano o ancora ibride o bifuel continueranno a godere dell' esenzione totale o parziale o di, eventuali, altri sconti in base alla Regione di residenza del proprietario del veicolo. Inoltre, coloro che avessero diritto alle agevolazioni fiscali della legge 104, continueranno a beneficiare dell'esenzione total del bollo indipendentemente se a beneficiarne è la persona invalida o il suo accompagnatore.