Tutti in fila ad acquistare l'ultimaversione di iPhone o di iPad, ma, dietro gli straordinari numeri dell'aziendaamericana, ci sono anche situazioni che ne penalizzano l'immagine. Apple, cometante altre aziende, straniere e nostrane, scelgono la Cina per la produzione, ma dietro alla produzione a basso costo sicelano violazioni dei diritti umani.

Apple ha scoperto che nella filiera difornitori cinesi dilaga lo sfruttamentominorile; solo nel 2012 sono stati più di 100 i casi accertati di utilizzodi bambini al di sotto dei 16 anni per l'assemblaggio di prodotti.

Settantaquattro bambini sono stati scopertiall'interno dello stabilimento della Guangdong Real Faith Pingzhou Electronics.

L'azienda di Cupertino, leader mondialedella tecnologia, ha voluto fare chiarezza sulla situazione vigente all'internodegli stabilimenti dei propri fornitori per evitare tragedie come quelleaccorse alla Foxconn, aziendataiwanese che assembla pezzi Apple e che è stato teatro di parecchi suicidi diimpiegati a causa delle condizioni lavorative a cui erano sottoposti.

L'azienda ha posto al setaccio 11 stabilimenti, ha consegnato ibambini alle famiglie e costretto i datori di lavoro ad una serie di obblighionde ritirare le commesse. I trasgressori dovranno pagare l'istruzione deibambini e versare alle famiglie un compenso pari allo stipendio.

L'azienda ha verificato che il 95per cento dei fornitori rispetta gli standard richiesti, un passoimportante per un'azienda importante che speriamo tante altre multinazionaliintendano imitare.