Dunque adesso è ufficiale: Microsoft ha rivendicato, perfino in un'aula di Tribunale americana, il diritto di leggere le email degli account Outlook, MSN ed Hotmail, nonché di prendere visione delle chat effettuate dagli utenti di Messenger e Live.

Che la casa di Cupertino fosse decisamente propensa ad atteggiamenti da "Grande Fratello", era il sospetto un po' di tutti, soprattutto vista la grossa fetta di mercato che detiene per quel che riguarda sistema operativo e office tools, ma dalla scorsa settimana il sospetto è diventato certezza.

In un'aula di Tribunale americana, infatti, la Microsoft era sotto accusa dopo che un suo ex dipendente che lavorava in Libano l'aveva denunciata per aver violato la propria casella email ed aver letto le sue email e le proprie chat con altri utenti.

A sorpresa Microsoft non ha negato l'accaduto, anzi ha confermato tutto in Tribunale, spiegando però i motivi che l'avevano portata a questo gesto. A loro dire, infatti, questa intromissione nella privacy del suo utente era necessaria in quanto ha bloccato la possibilità che un potente malware (un programma che sfrutta le falle del sistema operativo per permettere ad un terzo di controllare il computer di qualcun altro, ndr) fosse messo in circolazione.

In pratica, spiega l'avvocato difensore, basandosi su alcuni rapporti dell'FBI, la Microsoft aveva forti sospetti sul fatto che un ex dipendente, già licenziato per motivi di infedeltà professionale, durante il suo periodo di collaborazione con l''azienda avesse trovato il modo di sfruttare una falla nel sistema Windows, e sospettava anche che stesse per vendere queste informazioni ad un gruppo di hacker.

"In questo caso il fine ha giustificato i mezzi", ha concluso l'Avvocato della Microsoft, spiegando che si è trattato di un caso eccezionale e che non è una prassi comune per Microsoft questo tipo di intromissione.

Quello che più conta sapere all'utente dei prodotti Microsoft, però, è che la casa di Cupertino - rispondendo a chi gli contestava che avrebbe avuto bisogno di un mandato federale per poter leggere le comunicazioni - ritiene un suo "assoluto diritto" leggere le email e le comunicazioni dei propri utenti, in quanto conservate sui propri server e quindi fruibili senza bisogno di autorizzazioni.

In più, aggiunge, tutto ciò è permesso dai Termini di Servizio che ogni utente sottoscrive quando utilizza uno qualsiasi dei prodotti Microsoft.

Da parte nostra non possiamo che essere d'accordo con Ginger McCall, direttore dell' E.P.I.C. (Electronic Privacy Information Center), che ha detto che tali azioni sono profondamente preoccupanti perché "mostrano come Microsoft ritiene chiaramente che i dati personali degli utenti appartengano a Microsoft, e non agli utenti stessi.".

Sarà pur vero che in questo caso si trattava di una situazione di estrema importanza per l'Azienda (tanto è vero che poi i sospetti sono stati confermati e l'ex dipendente è stato arrestato) ma ciò non toglie che si tratta di una notizia con un notevole impatto sulla fiducia del rapporto tra Microsoft ed i suoi utenti.

Il consiglio? Anche se vi prende tempo e vi costa fatica, leggete sempre bene le Condizioni di Utilizzo ed i Termini del Servizio quando cominciate ad usare un nuovo indirizzo email.