L'iWatch è stato uno dei dispositivi più discussi degli ultimi mesi. Esce, non esce, è pronto, non è pronto, e intanto la concorrenza (su tutte Samsung) si è già presentata sul mercato con un dispositivo analogo.

Quel che conterebbe però per Apple, almeno stando alle ultimi voci di corridoio, non è arrivare per prima sul mercato, ma proporre ai consumatori un orologio hi-tech che faccia davvero la differenza e che giustifichi il prezzo, sicuramente non tra i più accessibili, dei dispositivi di questo genere.

A fare la differenza secondo Cupertino saranno le funzionalità di tipo biometrico, e proprio in virtù di questo Apple avrebbe assunto nelle ultime settimane decine e decine di esperti di medicina tech, esperti di sensori biometrici e esperti di analisi dei dati di questo tipo, per chiudere un po' il cerchio intorno all'attesissimo orologio.

Sarà dunque un orologio non solo in grado di comunicare con il nostro smartphone e riportare le notifiche, ma anche di misurare i nostri parametri vitali (sia a riposo, sia sotto sforzo) e organizzare automaticamente piani, dieta, conto calorie e stile di vita da seguire.

Una sorta di grillo parlante da polso, grazie al quale Apple potrebbe alzare l'asticella della competizione su questo tipo di dispositivi, per ora ferma al deludente orologio di Samsung, che è, sic stantibus rebus, un dispositivo in grado di riportare le notifiche sull'orologio e nulla più.

Se iWatch sarà un successo o meno saranno i consumatori a decretarlo. Per ora Apple, nella sua tradizionale segretezza, lavora per aggiungere funzionalità che possano fare il salto, come avvenne per iPod, ad una intera categoria, presentando un prodotto con il quale i concorrenti non potranno che confrontarsi.

Si aprirà, forse, l'era che aveva profetizzato uno dei grandi nemici di Apple, Bill Gates, che aveva indicato nell'integrazione tra tecnologia e corpo umano la nuova frontiera del futuro della tecnologia.