Non sembra terminare la disfatta di WhatsApp, quasi Zuckerberg l'abbia acquistata per mandarla al macello: nella serata di ieri ha registrato un altro blackout. L'app è andata in down dalle 20:00 fino alle 22:24, circa.

Nelle mani di Facebook WhatsApp ancora down

Dopo l'eliminazione dell'app dallo store di Windows Phone ora ricomincia a non funzionare sugli smartphone Android. L'app di messaggistica istantanea più usata al mondo, che contava più messaggi di quelli inviati per mezzo Facebook sommati a quelli del messanger di Facebook per dispositivi mobile, crolla d'improvviso.

Sembra proprio che Zuckenberg abbia investito circa 16 miliardi di dollari per distruggere il suo diretto concorrente nella corsa al monopolio delle telecomunicazioni mondiali. In seconda istanza Facebook sta cercando di migliorare l'app e collegarla ai propri servizi, ritrovandosi, quindi costretta a togliergli la linea per brevi periodi di tempo.

A caccia dei Paesi orientali

WhatsApp, contrariamente a quanto si possa pensare, non è forte in America e in Europa ma nei Paesi orientali dove gli altri non sono ancora arrivati e dove Facebook non è gradito dalla cultura del medio oriente, non riuscendo così ad insediarsi. WhatsApp rappresenta così la migliore arma per entrare in un mercato ancora non occupato dal grande social.

Il down del servizio diventa ancora più inspiegabile se si guarda il dato che vorrebbe un calo drastico dell'attività degli utenti e degli utenti iscritti al servizio subito dopo l'acquisizione da parte del grande social.

Ma ad oggi i rivali, con l'uscita di scena dell'originario organigramma di WhatsApp, sembrano essersi moltiplicati e si sono fatti sempre più coraggio mostrandosi intraprendenti e concorrenziali. Tra le tante le più note rivali dell'app americana ci sono: Line, Telegram, ChatOn, Viber, che permette anche di chiamare, e WeChat.