Si lavora a ritmi molto serrati in quel di Cupertino, dove l'azienda che fu di Steve Jobs sta muovendo i primi importanti passi che forse porteranno all'implementazione di quella che già molti chiamano "iCar", ovvero un'automobile elettrica. Apple sulle orme di Google? Sembrerebbe proprio così, anche se i dettagli su quello che potrebbe essere uno dei prossimi prodotti dell'azienda statunitense non sono molti. Pare però che la Mela più famosa e importante del mondo stia attualmente reclutando i maggiori esperti in campo di batterie elettriche per dare vita ad una sua iCar.





Il progetto, battezzato Titan, intende produrre e portare sul mercato le prime automobili elettriche, dunque a bassissimo impatto ambientale, entro il 2020. Gli ingegneri assunti per l'operazione, per la quale sembra la Apple non stia badando a spese grazie alla possibilità di attingere ad un budget quasi illimitato, avranno il compito di migliorare le prestazioni e l'autonomia delle batterie di quelle che potrebbero essere le auto elettriche del futuro, griffate con la famosa mela.



A proposito di questo, l'agenzia di stampa Reuters ha diffuso un'indiscrezione secondo cui l'azienda di Cupertino abbia attinto a piene mani dagli ingegneri in forza alla A123 Systems, che nel frattempo non ha perso tempo e ha denunciato la Apple per "comportamento sleale".

Il motivo della denuncia è dato dal fatto che i dipendenti della A123 Systems fossero legati alla compagnia da un contratto che vietava di lavorare o collaborare con aziende impegnate nell'implementazione di progetti simili, quindi in questo caso di automobili elettriche.



Le carte legali non lasciano spazio a molti dubbi: la Apple avrebbe attirato i dipendenti della A123 Systems con offerte economiche molto sostanziose al fine di creare un reparto di ingegneri da impiegare per migliorare le prestazioni delle batterie elettriche, quindi in piena concorrenza con la A123 Systems, impegnata in progetti simili.

Apple avrebbe convinto almeno cinque ingegneri a lasciare l'altra compagnia, nonostante i vincoli contrattuali a cui erano legati, e portando in questo modo alla chiusura dei progetti su cui erano impegnati presso la A123 Systems.



Sembra che la Apple abbia adottato un simile comportamento anche con dipendenti-chiave di altre multinazionali concorrenti, tra le quali Samsung, LG, Panasonic e Toshiba.