Dopo una serie di ritardi dovuti al clima, la Nasa ha lanciato per un volo di prova lunedì 8 giugno il suo rivoluzionario "disco volante". Questa è solo una delle due tecnologie progettate per rallentare la discesa su Marte nell'ottica della sua esplorazione umana.

Il disco fa parte del progetto dell'agenzia spaziale americana LDSD (Low Density Supersonic Decelerator) che mira a sviluppare mezzi da sbarco per le future missioni su Marte.

Com'è andata?

Dopo aver raggiunto un'altezza di 60mila metri a Mach 4 con un motore razzo, questa specie di airbag a forma di ciambella chiamato SIAD (Supersonic Inflatable Aerodynamic Decelerator).

È stato gonfiato con successo in tutto il suo volume per iniziare la discesa a terra. L'enorme paracadute che lo sorreggeva però si è solo parzialmente aperto.

Secondo un tweet della Nasa, "Raggiunto Mach 4, Siad di Ldsd schierato & gonfiato. Paracadute schierato ma non gonfiato. Studieremo i dati di questo test per imparare e migliorare".

Da un rapporto su Space.com, il paracadute di è aperto solo parzialmente.

Questo è stato il secondo test di volo per la tecnologia "flying saucer". L'anno scorso un test LDSD alle Hawaii è stato considerato un successo dagli ingegneri, nonostante l'enorme paracadute del veicolo apparentemente non è riuscito a dispiegarsi correttamente.

In un successivo tweet lunedì, la NASA ha detto che il veicolo sarebbe stato recuperato e analizzato dopo il suo impatto controllato sulla superficie dell'Oceano Pacifico.

La prova d'alta quota presso l'impianto dello US Navy Pacific Missile Range a Kauai, Hawaii, è iniziata alle 01:45 ET con un enorme pallone che ha trasportato ad alta quota il disco volante di prova, largo 5 metri e pesante più di tre tonnellate. Il pallone, che aveva le dimensioni di tre campi da calcio, ha sollevato il disco volante a 40.000 metri.

Il veicolo è stato poi rilasciato e un razzo ha trasportato il disco a Mach 4 fino ad una altezza di 60.000 metri.

Una simulazione dell'atmosfera marziana

In un'intervista della scorsa settimana, Steve Jurczyk, amministratore del progetto ha detto che portare il disco ad una quota di 60 km fornisce un test cruciale in vista delle future missioni su Marte, in quanto l'alta quota simula le condizioni atmosferiche marziane, poiché Marte ha un'atmosfera molto sottile. Con le tecnologie spaziali in corso, la NASA può far atterrare sul pianeta rosso, solamente 1 tonnellata, un peso più o meno equivalente a quello del rover Curiosity.