L'Italia è sempre all'avanguardia per le novità scientifiche rivoluzionarie, dallo stesso Galileo a Meucci e Marconi per la comunicazione, a Faggin per il microchip e così via: anche nella gastronomia a quanto pare. La storica Barilla ha annunciato una nuova linea di produzione direttamente dalle ancora misteriose Stampanti 3D, spesso alla ribalta delle cronache per le sue applicazioni sempre più sorprendenti, dall'architettura alla medicina, oltre alla dimensione dei gadget o dei giocattoli elettronici stessi per l'infanzia. La nuova pasta cosiddetta artificiale è una novità complementare solo per golosi commensali o nasconde in prospettiva svolte insospettabili rivoluzionarie?

La pasta Barilla 2.0

Così si legge dalla stampa (Il Giornale): "La stampa della Pasta 3D è un progetto che il gruppo sta portando avanti da quattro anni, nato da una collaborazione con il centro di Ricerca Olandese TNO (Organizzazione Olandese per la Ricerca Scientifica Applicata)". Martediì9 maggio, al Salone Internazionale dell'Alimentazione, in programma a Parma, il progetto sarà ufficialmente presentato. Esiste già un prototipo che promette come tempi di "creazione"pasta fresca in appena un paio di minuti. Di più, la nuova tecnologia sarebbe in grado in qualche modo di personalizzare i prodotti commestibili, modalità oggi non possibile con le tecniche tradizionali. La Barilla prevede punti ristoro Barilla 2.0 ad hoc per la nuova pasta fresca in 3D, anche da consumare direttamente, sulla falsariga in certo senso dei celebri McDonald.

La Macchina di Re Mida Chef

Recentemente è uscito il libro "La macchina di Santa Claus" di E. Bonafede, finalizzato a decantare le meraviglie possibili delle stampanti 3D viste anche in prospettiva. Parafrasando il titolo, è possibile parlare persino di Macchina di Re Mida, Chef del futuro destinato a rivoluzionare non soltanto l'alimentazione classica ma qualcosa di assai più profondo e radicale? S'immaginino non Stampanti 3D oggi ancora costose, come i primi computer per specialisti , ma come storicamente già avvenuto per i personal computer e i telefonini cellulari. Prezzi crollati e diffusione virale di massa. Stampanti 3D del futuro più o meno prossimo capaci non solo di produrre quasi dal nulla pasta fresca ma ogni sorta di cibo commestibile, come nei film di fantascienza, e - appunto - a basso costo.

Gli effetti sociali, con tale tecnologia, sarebbero incredibili e meravigliosi. Praticamente ad personam, saltando come opportunità la catena di produzione e i costi fondamentali delle normali spese quotidiane per mangiare, sarebbe una rivoluzione: potenzialmente risolta con 1000 euro se non molto meno, volendo, la questione della spesa quotidiana virtualmente per sempre. Per molti essere umani poveri o sulla soglia della povertà (se non peggio) sarà, metaforicamente, come Re Mida: come trasformare il nulla in cibo.