In questi ultimi giorni la realtà virtuale si sta prendendo tutta la nostra attenzione con l’uscita della PlayStation VR, ma la realtà aumentata non è stata da meno nei mesi appena trascorsi. Per questo le compagnie stanno tenendo alta l’attenzione su entrambi i fenomeni. Il loro intento è vedere come si evolveranno nel tempo AR e VR e come reagirà ad esse il consumatore generico.

Il punto di vista del CEO Tim Cook

Tra i big in gioco il CEO di Apple,Tim Cook, con le sue dichiarazioni suggerisce che la compagnia più che altro punterà sulla realtà aumentata perché essa mixa la realtà virtuale con la realtà e non ingloba interamente il consumatore in un ambiente virtuale.

Cook crede che non ci sia bisogno di sostituire il contatto umano e che la tecnologia debba incoraggiare l’interazione. "La VR, credo, ha alcune applicazioni interessanti, ma non credo che sia una tecnologia su ampia base come la AR," ha spiegato. "Alla realtà aumentata ci vorrà del tempo per funzionare bene, ma io penso sia profonda" ha concluso. Secondo Cook gli umani avrebbero una conversazione più produttiva se condividessero la stessa esperienza di realtà aumentata perché nella AR c’è interazione con un’altra persona nonostante gli elementi virtuali cui le persone hanno accesso. Questi elementi diventano parte della realtà in senso visuale nella VR, mentre la realtà aumentata amplifica l’esperienza interattiva piuttosto che servire da barriera che assorbe totalmente.

Le ultime mosse di Apple

Per il momento Apple non ha reso pubblici i suoi piani in nessun campo ma le decisioni recenti hanno lasciato credere che la sua scelta principale sia la realtà aumentata. Ad esempio nel 2013 Apple ha comprato Primesense, la compagnia che fornisce i sensori motion-sensing per gli apparecchi Microsoft Kinect.

L’azienda ha arruolato il ricercatore VR Yuri Petrov di Oculus VR, Zeyu Li da Magic Leap e Doug Bowman del Virginia Tech.

Apple ha anche diversi brevetti interessanti in corso d’opera incluso un display da testa e un trattamento di periferiche per display da testa. Sta anche lavorando su microcomputer consapevoli dello spazio che completeranno le sue nuove cuffie wireless e ha condotto delle trattative con aziende che producono contenuti coinvolgenti: ad esempio esperienze cinematografiche di realtà virtuale.

D’altronde la grandezza di Apple, che ha una base di clienti di milioni di persone, non può ignorare una tecnologia rispetto all’altra. E chissà se la società sta lavorando a un modo per fondere la realtà virtuale con la realtà aumentata in un unico dispositivo.